Milano, power bank esploso a scuola: parla lo studente proprietario della batteria

Depositato un esposto in Procura per chiedere il ritiro dal mercato dei dispositivi della stessa marca

L'uscita da scuola degli studenti del Vespucci

L'uscita da scuola degli studenti del Vespucci

Milano, 31 maggio 2022 - Poteva finire molto peggio. Alla fine, il bilancio dell'esplosione di un power bank, custodito all'interno di uno zaino in una classe dell'istituto superiore Amerigo Vespucci di Milano, parla di due ragazzi quindicenni intossicati lievi - uno è il proprietario della batteria - e subito dimessi dall'ospedale dove erano stati portati d'urgenza e di una 17enne, già sofferente per altre patologie, colpita da una crisi di ansia nei corridoi mentre gudagnava l'uscita. Rientrato per tutti l'allarme, ora si cerca di capire come sia potuto accadere un episodio così pericoloso.

Le parole del ragazzo

"L'ho comprato due anni fa, ma non ricordo dove e neanche la marca". Sono le parole dello studente proprietario del power bank. Il giovane che frequenta l'istituto di via Carlo Valvassori Peroni 8 ha inoltre spiegato che la batteria "non era in funzione" al momento dello scoppio. Il ragazzo, al pari di una sua compagna di classe, ha inalato il fumo nero generato dall'autocombustione del dispositivo ed è stato accompagnato con lievi sintomi da intossicazione alla clinica De Marchi. Entrambi sono stati dimessi poco dopo.

Che cosa è un power bank e perché può esplodere

Esposto in Procura

Vicenda chiusa? No. In campo scende Codacons per chiedere immediate indagini sul dispositivo utilizzato e l'identificazione di venditore e produttore. E lo fa tramite un esposto alla Procura di Milano.  "Chiediamo immediatamente alla Procura della Repubblica di attivarsi e di verificare la provenienza del dispositivo che è stato utilizzato, rintracciando venditore e produttore - annuncia e il Presidente Nazionale del Codacons, Marco Donzelli - Chiediamo alla Procura di sequestrare tutti i dispositivi presenti sul mercato della stessa identica marca rispetto al prodotto in questione, in quanto potenzialmente pericolosi finché non si saranno appurate le cause di quanto avvenuto a scuola"

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