
La polizia
Riorganizzare la galassia dei commissariati, in modo che ciascun Municipio abbia un distretto di riferimento affiancato da strutture-satellite nei quartieri, per creare un filo ancora più diretto tra i presidenti dei Municipi e le forze dell’ordine. È il piano annunciato ieri all’incontro in Prefettura con i nove “mini-sindaci“. Un momento per fare il punto sulle criticità riscontrate sul territorio, dal problema delle baby gang allo spaccio, dalla malamovida all’emergenza di certi complessi popolari come via Bolla, e sulle azioni già messe in campo. La strada è quella del confronto e del dialogo tra le istituzioni, "una scelta di metodo incentrata su una rete", ha sottolineato il prefetto Renato Saccone, definendo i Municipi "le antenne migliori del territorio, a loro volta interpellate direttamente dai cittadini", e spiegando che "il rapporto da coltivare non è di chiedere e avere ma di reale collaborazione. Tutti i presidenti hanno già apprezzato l’interlocuzione che c’è. Si tratta di fare un salto di qualità, creare un tessuto di relazioni". Da qui, l’idea di associare ogni Municipio a un commissariato di riferimento. Il sindaco Giuseppe Sala ha evidenziato che "al di là dei titoli, quando si parla di “baby gang“, bisogna considerare dove sia accaduto il fatto, qual è il problema specifico, ad esempio in piazza Leonardo. Queste tematiche vanno affrontate per singolo spicchio di territorio. Il ruolo dei Municipi è rilevante. Chi segnala il problema è parte della soluzione del problema".
I commissariati sono 16, sparsi in tutti i quartieri, e i Municipi 9. Ma, nell’organizzazione attuale, le zone di competenza dei singoli commissariati possono abbracciare più Municipi. E capita che un Municipio si relazioni anche con 4 commissariati. Ergo: si moltiplicano gli interlocutori (e i passaggi), allungando le tempistiche. L’intento, ora, è quello di semplificare. Di rendere più immediato il rapporto. Il progetto, è emerso ieri, non riguarda solo Milano ma tutte le grandi metropoli d’Italia. Per ogni Municipio ci sarà quindi un “distretto“, un ufficio più articolato, come una mini Questura, e commissariati satellite. Quanto tempo ci vorrà perché il progetto sia attuato? Le tempistiche non sono ancora definite ma servirà almeno un anno. "Oggi è stata fatta una taratura – ha commentato il questore Giuseppe Petronzi – rispetto al tema della sicurezza. Il confronto con i Municipi è stato utile. Non rappresentano solo delle tessere geografiche della città: in questo confronto hanno l’opportunità di vedere qual è il livello di attenzione che noi prestiamo come forze dell’ordine alle tematiche sul territorio. Al di là dei singoli temi di ciascun Municipio, perché non è che finora non se ne sia parlato, c’è stata una taratura". Sul tavolo, anche numeri: 154 agenti delle forze dell’ordine (come prima tranche di risorse in più inviate dal Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese) sono già operativi, di cui 14 della Guardia di Finanza non direttamente impegnati nel controllo del territorio, tra polizia e carabinieri, in strade, piazze, parchi e trasporto pubblico locale. Movida e assembramenti, è emerso a Palazzo Diotti, per ora hanno la priorità negli interventi. Per quanto riguarda i nuovi agenti di polizia locale, "nell’ultimo trimestre di quest’anno, avremo operativi, addestrati – ha ricordato il sindaco – 210 vigili in grado di dare il loro contributo".