
Il Politecnico di Milano
Milano, 17 ottobre 2016 - Un "triello" per la successione di Giovanni Azzone (foto a destra) alla guida del Politecnico. Ovvero un duello a tre, come tanta cinematografica western ha illustrato, fino al

In ordine alfabetico, la professoressa Maria Agostina Cabiddu, classe 1962, di Urzulei (Nuoro) dal 2002 ordinario di Diritto pubblico e da gennaio in Cda; il professore Giorgio Guariso, milanese, classe 1953, ex membro del Cda, dal 2013 coordinatore del corso magistrale in n Environmental and geomatic engineering; il direttore del dipartimento di Meccanica e, dal 2011, delegato del rettore per la valorizzazione della ricerca e il trasferimento tecnologico, Ferruccio Resta, bergamasco, classe 1968. Se Cabiddu promette che "cambiare si può", insistendo sull’"importanza della ricerca scientifica", contro la "fuga dei cervelli" e "l’oppressione burocratica", seguendo "adeguati livelli di reclutamento" e "giusti riconoscimenti economici", Guariso, considerato il “candidato di rottura’’, punta su "riavvicinare tutte le componenti all’istituzione e aumentare il livello di partecipazione".
Resta, infine, considerato il “candidato della continuità’’ con Azzone – e il grande favorito – promette di "attrarre ricercatori e finanziamenti per l’ateneo, rendere concreta la collaborazione tra le istituzioni", "investire in infrastrutture, didattica e qualità della vita". In tutti e tre i programmi non si dimentica il destino dei due campus (Città Studi e Bovisa) e la possibile partecipazione al progetto del polo scientifico sull’area Expo. Si vota dal 2 novembre. Alle urne andranno 1.215 docenti, 1.183 tra dirigenti e lavoratori tecnico-amministrativi e 22 rappresentanti degli studenti di Ingegneria, Architettura e Design.