Milano – Un altro medico aggredito sul lavoro. Picchiato con violenza dal figlio di una sua paziente, al punto di finire al pronto soccorso del suo stesso ospedale, e poi sotto i ferri dei suoi colleghi, che hanno dovuto operarlo a una gamba spezzata in più punti.
Siamo al Policlinico di Milano, in pieno centro, ieri nel tardo pomeriggio. Orario di visita, e il protagonista dell’aggressione è in ospedale per vedere la madre che è ricoverata in un reparto del Policlinico. A un certo punto, per cause che ieri sera erano ancora al vaglio dei carabinieri chiamati dai sanitari, il paziente ha iniziato a dare in escandescenze. E se l’è presa con il medico. Un’aggressione particolarmente violenta, una furia incontenibile: nonostante i colleghi del dottore e gli altri sanitari siano intervenuti subito per cercare di fermare l’esagitato, questi è riuscito a scaraventare a terra la sua vittima e a continuare a infierire su di lui, saltandogli sopra con tutto il peso del proprio corpo.
Altri sanitari hanno chiamato il 112: al Policlinico sono arrivati i carabinieri del Nucleo Radiomobile, che hanno bloccato l’aggressore, e ieri sera stavano conducendo accertamenti su eventuali problemi psichici dell’uomo, che in ogni caso difficilmente potrà evitare la denuncia da parte del dottore e dell’ospedale.
Intanto, il medico picchiato veniva portato dai colleghi al pronto soccorso del Policlinico. E lì la lastra rivelava i danni: un femore spezzato in tre punti. Il professionista ha concluso la sua giornata lavorativa in sala operatoria, per farsi ridurre le fratture dai suoi colleghi chirurghi.
Quel che è successo ieri al Policlinico è sale sulla ferita delle violenze contro chi lavora in sanità, aperta in Italia e anche in Lombardia. Due anni e una manciata di giorni fa, in un altro Policlinico, il privato accreditato San Donato, altri medici dovevano correre in sala per un operare un collega, il chirurgo vascolare Giovanni Malacrida, colpito all’inguine da un paziente di 75 anni che non era contento della diagnosi e gli aveva reciso l’arteria femorale con una coltellata. È andata peggio a Giorgio Falcetto, chirurgo in pensione che lavorava da libero professionista sempre al San Donato: lo scorso dicembre, un suo ex paziente l’ha tamponato nel parcheggio e poi colpito a morte con un’accetta. Quest’ultimo episodio non può esser stato conteggiato, e dunque si aggiunge, alle oltre 17 mila aggressioni al personale sanitario censite nel 2021 da un’indagine, non esaustiva, che l’Agenzia di controllo del sistema sociosanitario lombardo ha pubblicato nel suo ultimo report annuale. Di queste 218 erano di grado "severo", ossia "attacco con risultanti lesioni severe. Ripetuti calci e pugni". Nove di tipo "estremo", che significa: "attacco con uso di arma" e-o "attacco con risultante la morte".