San Donato, chirurgo aggredito al Policlinico. I colleghi: "Basta. E' ora di proteggerci"

Dopo l’aggressione di un paziente al chirurgo Giovanni Malacrida che aveva appena terminato una visita medica

I carabinieri escono dal Policlinico di San Donato teatro del tentato omicidio

I carabinieri escono dal Policlinico di San Donato teatro del tentato omicidio

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San Donato Milanese - Sono tutti sotto choc al policlinico di San Donato per l’aggressione al chirurgo Giovanni Malacrida, che aveva appena terminato una visita medica. Sono provati perché hanno dovuto soccorrere un collega e un amico, il dottor Malacrida appunto, ossia l’assistente più anziano del professor Giovanni Nano, il primario di chirurgia vascolare che l’ha operato d’urgenza e l’ha salvato da morte certa.

"Ora il dottor Malacrida è fuori pericolo, ma sono tutti molto turbati" spiegano dall’ospedale. Ieri a San Donato hanno vissuto un pomeriggio da incubo, che non ha avuto conseguenze peggiori solo per il fatto che il chirurgo si trovava all’interno dell’ospedale ed è stato soccorso e operato con la massima tempestività. Provvidenziale è stato l’intervento di un funzionario della questura di Milano, effettivo al gabinetto di polizia scientifica, che si trovava nello stesso corridoio, libero dal servizio, in attesa di una visita medica, e che è riuscito a disarmare l’aggressore, un paziente di 75 anni già noto alle forze dell’ordine. L’uomo infatti avrebbe potuto aggredire altre persone. L’uomo è stato poi arrestato con l’accusa di tentato omicidio.

La paura vissuta ieri a San Donato riaccende un problema che gli operatori sanitari vivono da tempo, E se c’è chi chiede i metal detector agli ingressi degli ospedali come per i tribunali, in una nota i deputati della commissione affari sociali di cui fa parte Stefania Mammì chiedono che si riunisca subito l’osservatorio. "Vogliamo esprimere la nostra più totale solidarietà al medico chirurgo gravemente ferito dopo l’aggressione avvenuta al Policlinico di San Donato Milanese, al quale auguriamo una pronta guarigione. Purtroppo, i professionisti della sanità continuano a essere vittime di inqualificabili episodi di violenza. A loro sostegno interviene la legge 113 del 2020 che stabilisce sanzioni e reclusione nei casi più gravi, protocolli operativi con le forze di polizia per interventi tempestivi e l’istituzione dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli operatori del settore sanitario nazionale, che auspichiamo si riunisca al più presto per prendere i provvedimenti necessari per contrastare un fenomeno che non può essere più accettato". Dello stesso avviso il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Filippo Anelli: "La violenza contro i medici, dopo la tregua durante la pandemia, sta di nuovo dilagando, ed esplode anche in contesti di eccellenza, dove i medici non sono lasciati da soli. Ora è necessario applicare la legge contro le aggressioni agli operatori sanitari".

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