CINZIA
Cronaca

Pochissime vie dedicate a donne Parità lontana

Cinzia

Boschiero*

Si parla in questo periodo di nomi di candidati sindaco, forse Milano potrebbe essere abbastanza

”matura” per avere una donna sindaco? Non si sa, quello che sappiamo è che la nostra Milano è un po’ “immatura” e carente nella toponomastica femminile, come diverse città, non solo in Italia, ma nel mondo. Ha sede però a Milano l’associazione di toponomastica femminile e a Milano, in base ai dati che si possono ad oggi reperire, risulta che su 4.250 strade (censimento 2019), 2.538 siano dedicate a uomini e solo 141 a donne, di cui 20 a Madonne, 23 a sante, martiri e beate, 4 a suore e benefattrici, 27 a letterate, umaniste, solo due a scienziate (Marie Curie e Gaetana Agnesi), 14 a donne dello spettacolo e 7 ad artiste, 35 a figure storiche e politiche, 3 a imprenditrici, artigiane, 2 a figure mitologiche e letterarie, 2 a figure sportive, 2 a nomi femminili non identificati quali toponimi legati a tradizioni locali. In epoca comunale Milano aveva una sorta di toponomastica: in una mappa del medioevo era divisa in sei sestieri (Porta Comasina, Porta Nuova, Porta Orientale, Porta Romana, Porta Ticinese e Porta Vercellina), ognuno suddiviso a sua volta in cinque contrade. Il termine “contrada” indicava quella che oggi intendiamo come “via”: ad esempio, Via Larga si chiamava Contrada Larga. Una toponomastica ufficiale di Milano fu realizzata nel 1785, durante il dominio austriaco.

Nadia Boaretto, la referente della associazione Toponomastica femminile a Milano, ci dice: “la media di strade italiane intitolate a donne va dal 3 al 5%. Di recente a Milano è stata dedicata una strada ad Alfonsina Strada, prima donna a partecipare al giro d’Italia al secolo Alfonsa Rosa Morini (1891-1959), ma ci adoperiamo, come Gruppo Milano della associazione, anche perché giardini siano dedicati alle donne. Vorremmo che ai Giardini Guastalla fosse dedicato un vialetto a Giovanna Lombardi, che era una piscinina, che un giardino in centro sia dedicato a Ersilia Bronzini Majno, e che, in via dei ciclamini, un giardino sia dedicato a Biffi Antonietta; inoltre per il famedio abbiamo sempre presentato nomi di donne“.

*Giornalista