NICOLA PALMA
Cronaca

Furto al Policlinico Milano, dipendente infedele ruba 400 tamponi: bloccato e denunciato

L’operatore socio-sanitario notato da un addetto alla vigilanza: stava caricando in auto scatoloni contenenti anche 15mila guanti. Materiale ritrovato dalla polizia e restituto all'ospedale

Al Policlinico sono arrivati gli agenti del commissariato Monforte Vittoria

Milano - ​È uscito dal padiglione in cui lavora con la divisa da operatore socio-sanitario: forse ha pensato che, vestito con gli abiti da lavoro, nessuno lo avrebbe notato mentre sistemava nel bagagliaio della sua auto una quindicina di scatoloni pieni di materiale medico. E invece quelle inconsuete operazioni di carico in tarda serata hanno subito insospettito un addetto alla sicurezza del Policlinico, che ha allertato il 112.

Così venerdì è stato denunciato per tentato furto aggravato un dipendente di 43 anni del centro clinico di via Sforza, che si era appropriato illecitamente di circa 15mila paia di guanti in lattice, più di 400 tamponi per il Covid, test antigenici e reagenti chimici. L’allarme è scattato qualche minuto dopo le 23, quando il vigilante in servizio in ospedale si è accorto che un uomo in camice stava facendo la spola tra un reparto del Policlinico e una macchina, parcheggiata nell’area interna dell’ospedale, con alcuni pacchi voluminosi in mano, ancora imballati. A quel punto, ha pensato che il lavoratore (o una persona travestita da lavoratore) stesse trafugando materiale di proprietà del centro clinico e ha chiamato la centrale operativa della Questura per riferire quanto stava avvenendo davanti ai suoi occhi.

In via Sforza sono arrivati nel giro di pochi minuti gli agenti della Volante del commissariato Monforte Vittoria, che hanno immediatamente avviato gli approfondimenti del caso per verificare la fondatezza della segnalazione: dalla targa del veicolo, gli investigatori sono risaliti al proprietario, che effettivamente risultava essere un operatore socio-sanitario. I poliziotti sono entrati all’interno del padiglione e lo hanno identificato: stava svolgendo regolarmente il suo lavoro, come se niente fosse. Insieme a lui, hanno aperto il portellone posteriore e hanno trovato i quindici scatoloni: in ognuno di essi erano stipati mille guanti in lattice, 27 tamponi, 8 test antigenici, 4 provette e 19 reagenti chimici. Conseguenza inevitabile: il quarantatreenne, che risulta avere alcuni precedenti di polizia, è stato indagato a piede libero per aver cercato di far sparire quel materiale ospedaliero.

Per lui, i guai non sono finiti. Sì, perché quasi certamente verrà sottoposto a un provvedimento disciplinare da parte della struttura sanitaria, visto il lampante comportamento da "dipendente infedele". Non basta. Verranno con ogni probabilità disposte anche verifiche interne per capire se fosse la prima volta che il dipendente cercava di rubare all’ospedale o se nel recente passato siano stati registrati altri ammanchi simili; nel secondo caso, bisognerà quindi accertare se i furti siano stati compiuti nelle ore in cui era in servizio il quarantatreenne. L’ultimo aspetto da scandagliare riguarda la destinazione di guanti, tamponi e reagenti: l’operatore socio-sanitario ha agito da solo o su commissione di qualcuno?