Moto bruciata, preso il piromane di Porta Venezia

Via Pisacane, incendio nella notte: i carabinieri bloccano un pregiudicato di 27 anni. Accertamenti investigativi su altri episodi

La moto carbonizzata in via Pisacane

La moto carbonizzata in via Pisacane

Milano, 25 settembre 2020 - Prima se l’è presa con tavolini e sedie del dehor di un ristorante. Poi ha puntato contro una motocicletta parcheggiata sul marciapiedi e l’ha incendiata. La fuga del piromane è durata pochi minuti: i carabinieri del Radiomobile lo hanno bloccato qualche centinaio di metri più avanti; lui avrebbe ammesso quanto fatto, senza fornire però alcuna spiegazione. L’impressione degli investigatori è che abbia agito a caso e che abbia dato fuoco a quella moto senza neppure conoscere l’identità della proprietaria.

Episodio isolato o ennesimo assalto di un seriale? Materia per gli accertamenti già in corso sui precedenti recenti in città. Partiamo da quanto sappiamo finora. Ore 4 di ieri, siamo in via Pisacane. I primi ad arrivare davanti al civico 51 sono i vigili del fuoco, allertati da alcuni residenti svegliati da un piccolo scoppio in strada (e che ieri mattina hanno segnalato il caso al Giorno ): i pompieri riescono in breve tempo a domare le fiamme, che nel frattempo si erano estese alla facciata dello stabile, provocando il crollo di alcune lastre di marmo e l’annerimento della finestra di un’agenzia immobiliare; della motocicletta resta solo il telaio carbonizzato. Poco dopo arrivano anche i militari del pronto intervento, che raccolgono le testimonianze di alcune persone: una in particolare fornisce un identikit del presunto autore del rogo e ne indica la via di fuga. I carabinieri iniziano a pattugliare l’area e trovano una persona corrispondente alle descrizioni nel vicino piazzale Lavater: lui, un ventisettenne con diversi precedenti, non oppone resistenza. Dice di aver incendiato la moto utilizzando la benzina contenuta in una tanica che avrebbe trovato all’interno del bauletto del veicolo, ma la proprietaria nega di averne mai avuta una.

Dalle verifiche emerge che il giovane, che non risulta essere seguito come soggetto con problemi psichici, abita a due passi dal luogo dell’incendio, in zona Porta Venezia, a casa del padre, anche se frequenta abitualmente anche l’abitazione della madre, a Rogoredo. È un seriale? Le verifiche dei militari serviranno proprio a capire se il ventisettenne sia coinvolto ad altri episodi simili che si sono verificati nelle ultime settimane: ad agosto, ad esempio, si sono verificati incendi di cestoni della spazzatura in zone non lontane da via Pisacane, mentre a settembre sono andate a fuoco alcune auto nel quadrante sud della città.

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