Pioltello, bomba davanti a palazzina: condanne fino a 9 anni e mezzo

L'esplosione, per un prestito a tassi d'usura non restituito, lasciò senza casa 12 famiglie

Esplosione davanti a una palazzina a Pioltello

Esplosione davanti a una palazzina a Pioltello

Pioltello (Milano), 6 dicembre 2018 - Sono stati condannati rispettivamente a 9 anni e mezzo di carcere e a 5 anni e 2 mesi, Roberto Manno e Maurizio Schiraldi, nel processo abbreviato a Milano con al centro lo scoppio di una bomba davanti alla casa di un operaio ecuadoriano, il 16 ottobr 2017 a Pioltello, per un prestito a tassi d'usura non restituito. Il gup Guido Salvini ha inflitto a Roberto Manno (figlio del presunto boss della 'ndrangheta Francesco Manno), accusato di tentata estorsione, estorsione e usura aggravata dal metodo mafioso, anche 3 anni di libertà vigilata. 

L'esplosione provocò nella palazzina danni tali per cui il sindaco della cittadina emanò un'ordinanza di sgombero dello stabile con conseguente evacuazione di dodici famiglie per un totale di 27 persone. Il pm Storari aveva proposto condanne per i nove  imputati dai 3 anni di carcere fino ai 10 anni e 8 mesi chiesti per Roberto Manno, arrestato il 4 novembre del 2017. Secondo l'accusa, Manno aveva creato un "clima" di "terrore" e "intimidazione" che, tra l'altro, ha portato lo stesso operaio e suo figlio a scappare e a tornare in Ecuador nei giorni successivi all'attentato. Con lo sviluppo delle indagini sulla bomba, sono state poi arrestate altre sette persone per reati vari da usura ed estorsione a detenzione e porto di materiale esplodente. Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 70 giorni.

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