MASSIMILIANO SAGGESE
Cronaca

Pieve Emanuele, arrestato il “re del superbonus”: lui e i suoi vassalli “vanno fermati senza sconti"

Lorenzo Sbraccia è l’imprenditore e immobiliarista romano fondatore della società Fenice spa. Le vittime delle ristrutturazioni, imprigionate tra impalcature e macerie da 4 anni, chiesono giustizia

I residenti: «Questa vicenda, però, non deve in alcun modo rallentare i cantieri Ci eravamo accorti che le storie che ci raccontavano nelle riunioni erano fandonie»

I residenti: «Questa vicenda, però, non deve in alcun modo rallentare i cantieri Ci eravamo accorti che le storie che ci raccontavano nelle riunioni erano fandonie»

Pieve Emanuele (Milano) – L’arresto di Lorenzo Sbraccia, imprenditore e immobiliarista romano, fondatore della società Fenice spa non ha sorpreso le vittime del Superbonus di Pieve Emanuele e Lacchiarella imprigionate tra impalcature e macerie da 4 anni. “L’arresto di Sbraccia è una notizia che non ci coglie di sorpresa. Il suo coinvolgimento nella vicenda Equalize, la gestione disastrosa e opaca dei cantieri del Superbonus e tutte le notizie delle indagini nei suoi confronti avevano già fatto maturare la sensazione che non fossimo di fronte a un personaggio del tutto trasparente”, racconta Nicola Torri.

“Speriamo che la giustizia faccia il suo corso – aggiunge – accertando tutte le responsabilità, sia di Sbraccia che di tutti i personaggi che hanno agevolato le sue condotte, come amministratori di condominio particolarmente compiacenti. Speriamo anche che questa vicenda da un lato non influisca sulla conclusione dei cantieri di via dei Pini, i cui lavori dopo la cessione del contratto a Macos stanno procedendo spediti, e dall’altro permetta a chi è stato lasciato solo, come gli amici di Lacchiarella, di rivalersi verso Sbraccia e la Fenice per tutto il calvario passato in questi anni”. A preoccupare sono i presunti metodi adoperati da Sbraccia nella querelle che ha portato alla causa con la G&G, ditta subappaltatrice dei lavori, creditrice di oltre 30 milioni di euro che dovevano diventare 8, con metodi intimidatori.

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“Premesso che la legge garantisce a chiunque la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio, l’arresto di Sbraccia rappresenta comunque un segnale allarmante e certifica collusioni preoccupanti con un sistema di illegalità strutturato e diffuso”, afferma Lorenzo Guarneri. “Questa vicenda, però, non deve in alcun modo rallentare i cantieri finalmente ripartiti a Pieve Emanuele, grazie a una nuova società che sta lavorando concretamente sul campo. Abbiamo lottato con tutte le nostre forze per non finire per strada e trovare una soluzione dignitosa. Deve essere chiaro: i condomini di Pieve Emanuele sono le vere vittime di questo sistema. È fondamentale che la giustizia sia severa con i colpevoli, ma anche pienamente consapevole del nostro dramma”.

“Ci eravamo accorti, che la storia che ci raccontavano durante le riunioni di condominio sulla società G&G erano delle fandonie, siamo contenti che la giustizia anche se troppo lentamente ha iniziato a colpire quei personaggi che hanno fatto molto male a tantissime famiglie”, sono le parole di Massimo Saracino. Ora i lavori passati ad una nuova società stanno procedendo rapidamente e tutti si augurano che termino entro fine anno.