
Lavori bloccati, senza alcuna certezza di completamento: residenti esasperati
Lacchiarella (Milano), 8 marzo 2025 – Il Superbonus 110% si è trasformato in una bomba sociale che, se non verrà disinnescata, rischia di esplodere e colpire centinaia di famiglie innocenti. Parliamo di quelle famiglie che, con sacrifici, hanno acquistato una casa e ora vedono i lavori bloccati, senza alcuna certezza di completamento. Da quattro anni, queste persone vivono in un cantiere eterno, tra degrado e sporcizia.
Il dramma durante la Commissione Welfare
Giovedì, durante la seduta della Commissione Welfare di Regione Lombardia, è emerso il dramma di migliaia di famiglie intrappolate nell’oblio del Superbonus, con case sventrate dai lavori e senza prospettive di conclusione. Dopo il drammatico caso di Alex Benedetti, direttore di Virgin Radio, cresce la disperazione e la consapevolezza che molti rischiano di rimanere bloccati in questa situazione, con l’ulteriore beffa di dover restituire le somme già prelevate dai cassetti fiscali.
Regione Lombardia
"Regione Lombardia ha il dovere di essere concreta e di fornire risposte con gli strumenti a sua disposizione alle decine di famiglie che stanno vivendo questo dramma. Molti cittadini si trovano a vivere in cantieri legati al Superbonus ormai fermi, con il rischio che i lavori non terminino entro la scadenza prevista dal Governo Meloni, il 31 dicembre 2025 - spiega Nicola Di Marco del Movimento 5 Stelle, promotore dell’audizione. "I casi di Pieve Emanuele e Lacchiarella sono emblematici, perché coinvolgono migliaia di persone. Insieme all’Associazione, abbiamo presentato atti in consiglio regionale per impegnare Regione Lombardia nello sblocco dei crediti incagliati attraverso le sue società partecipate, proprio per consentire a queste famiglie di uscire da questa situazione. Tuttavia, la discussione su quella legge non è mai stata calendarizzata, nonostante le dichiarazioni e l’interesse iniziale della Giunta regionale".
Azioni concrete per completare i lavori
La questione centrale è capire quali azioni concrete si possano intraprendere per garantire la conclusione dei lavori e scongiurare un’ingiustizia che ha assunto le sembianze di una vera e propria bomba sociale. "Mi sono assunto l’impegno di sottoporre al voto del consiglio regionale una mozione che chieda di mettere in campo ogni sforzo possibile per completare i cantieri, valutando anche una proroga del termine di fine lavori e tutelando le famiglie coinvolte" – continua Di Marco. "Questa proposta nasce da un testo già presentato e votato all’unanimità presso il consiglio comunale di Pieve Emanuele". Va ricordato che, in tutti i condomini coinvolti, erano stati promessi lavori della durata massima di nove mesi, ma dopo quattro anni la situazione è ancora bloccata e sono mancati i dovuti controlli.