Milano, picchiato e sequestrato per ore

Rapito a Pieve Emanuele e portato in un garage in zona San Siro un ventenne accusato di un furto in abitazione

Grazie all’intervento dei carabinieri il ragazzo se l’è cavata con lesioni leggere

Grazie all’intervento dei carabinieri il ragazzo se l’è cavata con lesioni leggere

Pieve Emanuele (Milano) - Attirato in trappola con una scusa. Pestato in strada e depredato di smartphone e Rolex. Sbattuto sui sedili posteriori di un’auto e sequestrato per due ore in un garage in zona San Siro a Milano. Una sorta di spedizione punitiva per far pagare a un ventenne egiziano un presunto furto in abitazione.

È l’ipotesi su cui stanno lavorando i carabinieri della stazione di Pieve Emanuele e del Nucleo operativo della Compagnia di San Donato Milanese, coordinati dal capitano Luca Ciravegna e dal tenente Valerio Azzone, per trovare un movente al raid andato in scena l’altra notte a Pieve, anche se la vicenda presenta ancora diversi lati oscuri che verranno approfonditi nelle prossime ore. Partiamo dalle certezze: in quattro, tutti egiziani di età compresa tra 21 e 40 anni (di cui tre pregiudicati), sono stati arrestati per rapina aggravata, mentre due loro connazionali, di 19 e 28 anni, sono stati indagati per sequestro di persona; denunciati a piede libero per favoreggiamento due italiani di 34 e 37 anni.

Secondo quanto ricostruito finora dalle indagini, tutto inizia alle 22.30 di sabato, quando il ventenne egiziano, in compagnia di un amico, incontra un gruppo di quattro connazionali nei pressi del parco di via Bellini. Bastano pochi secondi al ragazzo per capire che non si tratta di un appuntamento amichevole, a dispetto delle premesse: uno degli interlocutori inizia a spintonarlo, lo accusa di avergli rubato in casa qualche giorno prima. Scatta il pestaggio: il ventenne viene travolto da una scarica di calci e pugni. Poi gli aggressori gli portano via il cellulare e l’orologio; lo stesso fanno con l’amico. Quindi, i quattro risalgono su due macchine e si allontanano; al volante ci sono i due italiani, che, stando a quanto accertato, avrebbero solo fatto da ignari autisti, senza conoscere il piano degli egiziani.

Finita? No, perché il ventenne viene caricato su una terza macchina da altri due connazionali – un diciannovenne con precedenti per reati contro il patrimonio e un ventottenne incensurato – e portato in un box di San Siro: lì resterà per circa due ore, prima di essere slegato e liberato. Nel frattempo, i militari sono già entrati in azione, allertati dalla fidanzata del giovane nordafricano: prima intercettano le due auto in fuga e arrestano i quattro picchiatori; poi riescono a rintracciare i due sequestratori nelle rispettive abitazioni. Il ventenne viene trasportato al pronto soccorso dell’Humanitas: per fortuna ha riportato solo qualche lieve contusione.

 

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