Pestata per giorni e legata al letto dal compagno

Loreto, ventisettenne prigioniera del convivente. Poi la richiesta d’aiuto a un’amica e l’arrivo dei carabinieri: è caccia all’uomo

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Milano, 7 maggio - Lividi su tutto il corpo. Gli occhi tumefatti. Quando i sanitari del 118 sono arrivati nel monolocale in zona Loreto, hanno trovato una ragazza prostrata dalle botte e con i segni delle percosse evidenti sul volto: è stata trasportata al pronto soccorso del Policlinico, dov’è stata subito sottoposta a una serie di esami radiologici per capire se quei colpi, sferrati anche con una mazza di legno, abbiano provocato fratture o lesioni interne; ad assisterla sono arrivati anche gli esperti del Svsed – il servizio anti-violenza non solo sessuale, ma anche domestica – della clinica Mangiagalli per fornirle supporto psicologico.

Prima di essere ricoverata la ventisettenne brasiliana, che si trova in Italia da molto tempo, ha trovato la forza di raccontare ai carabinieri parte di quello che ha vissuto negli ultimi mesi e in particolare nell’ultima settimana: per almeno tre giorni il convivente connazionale, che ora è ricercato dai militari, l’avrebbe tenuta legata in casa, impedendole di uscire, e l’avrebbe pestata senza soluzione di continuità ("Dove vuoi essere picchiata oggi?", le avrebbe sadicamente detto una mattina); sul comportamento dell’aguzzino – ipotesi ancora da verificare – potrebbe aver influito il probabile uso di stupefacenti. Partiamo dalla fine. Da ieri pomeriggio, quando la giovane sudamericana riesce a mettersi in contatto con un’amica: "Ti prego, aiutami". La donna si precipita a casa della vittima, che abita in un appartamento a due passi da piazzale Loreto: bussa alla porta e si ritrova davanti il convivente della ventisettenne, che senza proferire parola esce di casa e si allontana di corsa. A quel punto, stando a quanto risulta al Giorno , la donna entra e corre ad aiutare l’amica, che trova legata al letto con una corda.

Lei è in lacrime, terrorizzata dal bruto appena uscito dall’appartamento e in evidente stato di choc. Parte subito la chiamata al 112, e sul posto arrivano alle 16 prima i carabinieri del Nucleo Radiomobile e poi i colleghi della stazione Garibaldi: a loro la ragazza racconta delle botte subite e dell’impossibilità di muoversi all’interno del monolocale. Dice anche che in un’occasione il compagno l’ha tenuta legata a sé annodandole la corda attorno a un polso, così da impedirle di scappare durante la notte. Riferisce che gli episodi di violenza sono iniziati qualche mese fa, ma che nelle ultime ore c’è stata una vera e propria escalation. Mentre la ragazza viene trasportata in ospedale, i militari avviano subito le ricerche per bloccare il fuggitivo, ma i primi controlli nelle vie del quartiere non danno l’esito sperato. Di lui, secondo le informazioni a disposizione, conoscono nome e cognome, gli indumenti che indossava quando è uscito di casa e l’indirizzo in cui risiedeva prima di andare a convivere con l’attuale compagna in zona Loreto. Insomma, il fuggitivo potrebbe avere le ore contate.  

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