Piazza Guglielmo Oberdan è da anni al centro dell’attenzione pubblica per gli episodi di degrado urbano di cui è quotidianamente teatro: risse, bivacchi, spazzatura ovunque, e da qualche mese anche colonie di topi che scorrazzano liberamente accanto ai passanti, ai turisti che ignari si ritrovano a girare per queste vie, ai clienti del McDonald’s situato all’incrocio con via Tadino. Il Comune, nel 2015, attraverso un piano di riqualificazione aveva tentato di dare nuova vita a questo spazio pubblico, con alcuni interventi di restauro, ma a poco è servito. I bivacchi persistono, di notte e di giorno, gli atti di violenza pure, e la sporcizia sta contribuendo allo scempio della piazza, una volta punto di incontro per milanesi e viaggiatori che usufruivano dei servizi dell’Albergo diurno Venezia, struttura sotterranea caduta in disuso, che ora verte in condizioni di inagibilità, la cui presenza è testimoniata solo dalle canne di ventilazione e dalla pensilina in ferro battuto stile Liberty imbrattata dai graffiti, presa di mira da senzatetto e dai topi.
La testimonianza: "Urla e risse fino all'alba"
Uno scenario grottesco se si pensa che la riqualificazione messa in atto qualche anno fa era avvenuta con l’intenzione di rilanciare il Diurno con l’apertura al pubblico, tramite visite guidate organizzate dal Fai. A pagare dazio come sempre sono i residenti e gli esercenti delle attività presenti nei dintorni della piazza. "Lavoro al McDonald’s come impiegata e abito proprio sopra il locale. Inutile dire che se non vivessi con il mio fidanzato avrei già cambiato casa. Qualche anno fa i miei genitori mi hanno convinta a installare i vetri insonorizzati, così evitiamo di sentire le urla degli ubriachi e le risse delle bande di ragazzi che si ritrovano qui fino alle 4 di mattina. L’unica cosa che non possiamo evitare è di affacciarci alla finestra e vedere orde di topi in giro per la piazza di notte: purtroppo la situazione è peggiorata nelle ultime settimane, e in generale con l’esplosione della pandemia", racconta Laura Paganelli, che due anni fa ha ereditato l’abitazione, dovendosi scontrare con una situazione di grande disagio.
Rapina lampo e bivacchi
Proprio venerdì, da un dipendente di McDonald’s, è arrivata un’altra segnalazione di rissa tra i clienti: "È successo nel turno precedente al mio, un mio collega ha chiamato la polizia ma i ragazzi coinvolti se ne sono andati subito dopo. Io ho incominciato a lavorare qui solo da tre giorni, mi occupo delle pulizie e ho già avuto problemi con parecchi clienti: lasciano i tavoli ingombri e spesso prendono la piazza per una discarica a cielo aperto", dichiara Christynobal Emmanuvel, 31enne, arrivato dallo Sri Lanka dieci anni fa. Questa situazione sta portando all’esasperazione anche i ristoranti dell’area circostante, come il New Delhi di via Tadino, che si affaccia proprio sulla pensilina sfregiata. Una delle dipendenti, Kaur Pal, 29 anni, racconta di vivere costantemente nella paura: "I clienti vengono importunati tutte le sere e spesso derubati. Due mesi fa stavo passeggiando per via Vittorio Veneto, in un attimo mi hanno strappato di mano il cellulare e se lo sono portati via".
La sfida
C’è chi però, come Filippo Bisio, 57 anni, ha sfruttato l’occasione di un locale in svendita nella zona per intraprendere una nuova sfida: "Ho aperto l’Orange Spritz bar a febbraio 2022 cogliendo al volo un’opportunità che non potevo perdere. Conoscevo già questa zona perché abito da 30 anni in corso Buenos Aires e so quali sono le lamentele dei residenti, ma credo anche che bisogna essere in grado di adattarsi ad una realtà in continua evoluzione".