GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Periferie, il Comune annuncia un piano da 1,6 miliardi

Dalle case popolari ai musei: interventi in 40 quartieri entro il 2021

Uno spaccato di via Gola

Milano 24 ottobre 2018 - Un piano da 1,6 miliardi di euro per mettere a segno interventi di riqualificazione in 40 quartieri collocati in tutti i 9 Municipi della città entro il 2021, anno nel quale scadrà il mandato di Giuseppe Sala e della sua Giunta. Questi i numeri del nuovo piano periferie, numeri scanditi lunedì sera dallo stesso sindaco nel corso di una riunione con i partiti di maggioranza protrattasi per poco meno di un’ora.

Nel dettaglio, l’esecutivo di Palazzo Marino ha scelto di riunire e riorganizzare in un unico programma interventi già previsti in provvedimenti diversi: dal piano periferie originario, quello che si focalizzava in via prioritaria su 5 quartieri (Giambellino-Lorenteggio, Corvetto-Chiaravalle-Porto di Mare, Adriano-Padova-Rizzoli, Niguarda-Bovisa e Qt8-Gallaratese) fino al Piano triennale delle opere pubbliche. Per questo la gran parte dello stanziamento totale (almeno 1,2 miliardi di euro) ha già una destinazione. Un’altra parte di fondi, circa 380 milioni di euro, andrà invece a finanziare interventi che saranno concordati con i Municipi. Il piano non contempla le grandi opere, detto altrimenti in quel miliardo e mezzo abbondante di investimenti non rientrano la riqualificazione degli scali ferroviari o dell’Ortomercato, né la Metropolitana 4. Sono invece contemplati lavori più ordinari: dal teatro Lirico al recupero delle case popolari.

In particolare sono previsti 305 milioni di euro per mettere in sicurezza e rendere più accessibili le scuole, 192 milioni di euro per recuperare e valorizzare alloggi e caseggiati popolari, altri 123 milioni di euro per risistemare le strade. Quindi si stima un investimento di 103 milioni di euro per i parchi cittadini, 84 milioni per i musei e 68 milioni per centri e attrezzature sportive. Un elenco più dettagliato dei lavori in programma sarà presentato venerdì al Teatro del Buratto. «Si tratta di un piano di portata storica – sottolinea il sindaco –, abbiamo rimesso in ordine tutti i progetti, sia quelli vivi sia quelli che erano stati dimenticati in un cassetto. Vogliamo andare al di là del concetto di periferie, non solo nelle parole ma anche nei fatti.È innegabile che tanti quartieri hanno problemi ma fanno sforzi ed esprimono ogni giorno la volontà di recuperare immagine, storia, dimensione e visione per il futuro. Il ciclo di Milano non si sta esaurendo ma di questo rinascimento devono poter trarre beneficio tutti».

Di «piano storico» parla anche Filippo Barberis, capogruppo del Pd in Consiglio comunale: «Un piano senza precedenti negli ultimi decenni. Lo realizzeremo entro il 2021. E ognuno di noi, dal consigliere di Municipio fino agli assessori, dovrà moltiplicare la presenza nei quartieri e far capire lo sforzo che questa amministtrazione sta compiendo per rilanciare le periferie». Ovvio che in questa mobilitazione di fondi, progetti e persone occupi un posto anche la scadenza elettorale del 2021. I fondi sono in parte comunali, in parte derivati da oneri di urbanizzazione e in parte di origine statale e comunitaria. Scettico Fabrizio De Pasquale, capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino: «In metà mandato l’ossessione di Sala per le periferie ha prodotto solo annunci».