Piano cave: tavolo istituzionale, bocciata la proposta No della Regione alla presenza di Dda e Prefettura

Piano cave: la Regione dice no alla presenza al tavolo istituzionale di Dda e Prefettura. La proposta era stata avanzata da Monica Forte, membro della Commissione ambiente e presidente Commissione antimafia e in Commissione ambiente, dopo aver scoperto che nel piano che aveva approvato Città Metropolitana e poi al vaglio di Regione Lombardia era inserita una cava di Zibido, Cascina San Francesco, posta sotto sequestro. "Hanno detto no alla collaborazione fra istituzioni pubbliche come Prefettura e Dda nella fase di realizzazione del Piano cave. E anche degli impianti di trattamento rifiuti che sorgono al loro interno - spiega Monica Forte - una proposta che seguiva il dettato della modifica all’articolo 41 della Costituzione che sancisce come l’ambiente sia valore costituzionale". “No” anche a prevedere garanzie fideiussorie per gli imprenditori adeguate ai volumi.

"Perché non prevedere che queste garanzie vengano valutate anche sulla bonifica delle acque e qualora sul traffico illecito rifiuti e quindi sui costi per rimozione? Inoltre una volta accertati atti giudiziari per reati ambientali è necessaria una garanzia che tuteli il pubblico se il privato non provvede a bonificare". Il Piano cave arriverà in consiglio regionale a fine giugno. Monica Forte aveva segnalato che Cascina San Francesco è una cava posta sotto sequestro, ma nessuno se ne era accorto e così era finita nel Piano cave approvato dalla Città Metropolitana e arriva anche in Commissione regionale per ottenere il parere. Tutto si sarebbe svolto regolarmente (o meglio dire irregolarmente) e il piano sarebbe stato approvato se Monica Forte non avesse conosciuto la realtà della cava - che si trova sulla strada fra San Pietro Cusico e Trezzano - e la sua storia - e così si è insospettita.

Massimilano Saggese

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