ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

Petizione sulle antenne 5G: "Serve un regolamento"

Sono 350 le firme raccolte fra i residenti di San Giuliano che chiedono al Comune una strumentazione idonea a verificare che le emissioni non superino i livelli.

Petizione sulle antenne 5G: "Serve un regolamento"

L’antenna per la telefonia mobile installata nel cortile della parrocchia vista dal balcone di Marco Castoldi del comitato

Antenne per il 5G, "il Comune si doti di un regolamento e di strumentazione idonea a verificare che le emissioni non superino i livelli di guardia". È questo l’obiettivo di una petizione che sta circolando tra i residenti di San Giuliano e ha già totalizzato circa 350 firme. Al raggiungimento delle 500 adesioni, l’appello verrà depositato in municipio allo scopo di sollecitare, da parte dell’ente locale, l’assunzione di provvedimenti che vadano a integrarsi con le normative in materia di onde elettromagnetiche, per una maggiore tutela dei cittadini.

Il testo è indirizzato al sindaco Marco Segala, che sul territorio è il principale responsabile della salute pubblica, ed è nato su iniziativa del comitato che per mesi si è battuto contro l’installazione e la messa in funzione di un’antenna per la telefonia mobile nel cortile dell’oratorio San Carlo Borromeo, in via De Nicola. In questo caso la mobilitazione dei cittadini non è bastata per scongiurare il posizionamento e l’attivazione del ripetitore, ma la petizione oggi in corso si propone di contribuire a tenere alta l’attenzione sul fenomeno dei ripetitori e sugli eventuali rischi per la salute. Nel testo si chiede "che venga approvato e adottato con urgenza un regolamento comunale con lo scopo di normare l’installazione degli impianti che utilizzano il 5G ed eventuali tecnologie future". S’invita inoltre il Comune a rendere disponibile "la mappatura degli impianti con tecnologia 5G, o simile, attualmente già presenti sul territorio comunale, oltre agli impianti di cui sia già prevista l’installazione futura". Ancora. L’ente locale viene sollecitato a dotarsi di "un apparecchio omologato per la misurazione delle emissioni di onde elettromagnetiche, in modo da poter monitorare costantemente tutti gli impianti. Questo apparecchio dovrà essere gestito da tecnici autorizzati ed i relativi dati dovranno essere resi pubblici e consultabili da tutti i cittadini". L’obiettivo è adottare tutte le cautele possibili, tanto più che, si legge nella petizione, "la ricerca sugli effetti biologici della frequenza 5G non è ancora stata completata e al momento non esistono studi epidemiologici completi che possano confermare, o escludere rischi per la salute legati a questa tecnologia".