Pestata a sangue e violentata in casa: manette ai due che aveva ospitato/ VIDEO

Una 34enne marocchina aveva accolto due connazionali ventenni dopo una serata in discoteca

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L’hanno pestata brutalmente prima di violentarla. E poi se ne sono andati da casa sua portandole via il cellulare. Due marocchini di 24 e 25 anni sono stati arrestati per aver stuprato, rapinato e picchiato con numerosi pugni al volto e al corpo una loro connazionale di 34 anni il primo settembre scorso nella sua casa, dove la donna li aveva ospitati dopo che i tre avevano passato una serata assieme in un locale. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata firmata dal gip Guido Salvini, sulla base delle indagini coordinate dal pm Bianca Baj Macario.

Non è stato semplice per gli investigatori della sezione specializzata della Squadra mobile, coordinati dal dirigente Marco Calì e dal funzionario Achille Perone, arrivare all’identificazione dei due giovani che la donna conosceva solo con i loro soprannomi. L’indagine è partita dall’analisi dei tabulati telefonici della vittima, perché con il suo cellulare aveva in precedenza contattato lo stesso tassista abusivo che in seguito aveva portato i due giovani a casa sua.

Una volta individuato quell’uomo, attraverso l’esame delle chiamate da lui ricevute quella sera, gli investigatori avevano potuto chiudere il cerchio identificando uno dei due violentatori, con precedenti a carico, riconosciuto in foto dalla vittima della violenza. Le telefonate del ragazzo erano state così intercettate, comprese quelle con il complice anche lui identificato allo stesso modo, grazie anche alle telecamere fisse che avevano ripreso le immagini dei giovani nei pressi dell’abitazione della vittima, in zona Corvetto. "Abbiamo preso una ci mancava poco per ammazzarla", aveva detto il primo in una telefonata ascoltata il 12 settembre scorso dagli uomini della Mobile, che hanno eseguito gli arresti la notte scorsa. Le intercettazioni, scrive il gip nell’ordinanza, "consentono di ipotizzare che si tratti di soggetti dediti all’attività di spaccio di stupefacente, senza fissa dimora, che girano tra campagne e boschi cambiando spesso postazione per impedire una loro localizzazione".

Allo stesso modo "cambiano spesso utenza telefonica, al fine di rendere difficile, se non impossibile, il loro rintraccio". Le indagini hanno accertato, grazie alla denuncia e al racconto della donna, che la vittima era stata picchiata fino a farle perdere i sensi. I due uomini, prima di andarsene dall’abitazione, le avevano portato via il cellulare. A entrambi viene contestata la violenza sessuale di gruppo, oltre alla rapina pluriaggravata.

M.Cons.

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