BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Pessano, corteo per i Martiri: "Sono stati luce nel buio"

In tanti per onorare il sacrificio dei sette partigiani. Il sindaco Villa: hanno dato la vita per il Paese

Sindaci in fascia tricolore e tanta gente per ricordare i Martiri di Pessano: furono fucilati il 9 marzo 1945, 80 anni fa. L’Anpi ha voluto rendere omaggio anche a tutte le partigiane

Sindaci in fascia tricolore e tanta gente per ricordare i Martiri di Pessano: furono fucilati il 9 marzo 1945, 80 anni fa. L’Anpi ha voluto rendere omaggio anche a tutte le partigiane

"Sono stati luce nel buio, seguiamo il loro esempio", Martesana in corteo per i Martiri di Pessano. Tanti i sindaci in fascia tricolore e tanta gente per ricordare il sacrificio dei sette partigiani. Alberto Gabellini, Mario Vago, Romeo Cerizza, Angelo Barzago, Dante Cesana, Claudio Cesana e Angelo Viganò. Tutti tra i 20 e i 30 anni, i loro nomi qui li conoscono tutti e la loro eredità è preziosa. Furono fucilati per rappresaglia il 9 marzo 1945, 80 anni fa. Cominciò tutto con un’azione della Brigata Garibaldi di Bussero, che uccise un comandante della Spreer, il genio militare tedesco di stanza in paese negli anni dell’occupazione, per vendicare il quale le SS scelsero un drappello di detenuti in carcere a Monza, graziando, di fatto, una decina di pessanesi, dopo l’intervento del podestà Mario Scotti. Fra loro tre giovani di Carate Brianza, l’eccidio lega da sempre le due città.

"Sono solo 155 i cittadini che erano vivi quel giorno nati e cresciuti a Pessano - ha ricordato il sindaco Alberto Villa -. Tra loro, una ventina aveva l’età per capire cosa stesse succedendo. In questi numeri abbiamo la fotografia di quel momento storico, un passaggio tra chi ha assistito ai fatti in prima persona e una testimonianza da raccogliere per difendere i valori della Resistenza.

Abbiamo il dovere di restare uniti, su questo si fonda l’unità nazionale e il ricordo di questi ragazzi che hanno dato la vita per il Paese. Sono stati un pezzo di bene". Anpi, in testa al corteo, ha voluto rendere omaggio anche a tutte le partigiane. "L’eccidio dei Martiri si intreccia con il destino di tante donne il cui contributo non è citato. Spesso non hanno ricoperto ruoli di prima linea, ma erano animate dallo stesso spirito di appartenenza, generosità e sacrificio per l’opposizione al regime". E poi parole che arrivano dritte al cuore: "La nostra vendetta si chiama Costituzione, libertà e ottant’anni di pace". Celebrazione a parte, ma altrettanto sentita per le scuole.

Alla cerimonia, le quinte elementari e le medie dell’Istituto comprensivo "Daniela Mauro". Al Cippo lungo il Molgora, luogo della strage, musiche e poesie dei ragazzi e letture di Polvere di Storie. Al loro fianco, la preside Monica Meroni e il parroco don Antonio Bertolaso.