All you can eat, 400 chili di pesce fuorilegge

Maxi controllo della Guardia Costiera. Controllate 76 attività tra cui ristoranti etnici-orientali: alimenti senza etichette o malconservati

Sessanta ispettori della Guardia Costiera hanno passato al setaccio le attività

Sessanta ispettori della Guardia Costiera hanno passato al setaccio le attività

Milano, 27 febbraio 2022 - Etichette inesistenti. Pesce ammassato nei congelatori in barba alle norme sulla sicurezza alimentare. Ergo: impossibile stabilire la tracciabilità e dunque l’origine del prodotto portato sulle tavole di certi “All you can eat” e verificare la corrispondenza tra quanto scritto sul menù e il piatto servito al cliente. A Milano la Guardia costiera ha passato al setaccio 76 esercizi commerciali, Mercato ittico compreso, sequestrando quasi 400 chili di pesce dalla provenienza incerta o malconservato.

Elevate 42 multe per un importo totale di 63mila euro a carico di ristoranti etnici-orientali fuorilegge, in particolare giapponesi e cinesi ma anche indiani. Solo il 30% delle attività monitorate è risultato a norma dopo nella maxi operazione “Metropoli“ che prende il nome dalle due grandi città in cui si sono concentrati i controlli: Milano e Roma, le due principali metropoli italiane in cima alla lista quanto a consumo di prodotti ittici.

«Una due-giorni di ispezioni e controlli a beneficio della qualità offerta ai consumatori" ma anche per "contrastare il fenomeno che correla il taglio dei costi alla scarsa qualità del prodotto servito", spiegano dalla Guardia Costiera. Tradotto: dietro i prezzi stracciati spesso si nasconde il mancato rispetto delle leggi. Sessanta gli ispettori pesca della Guardia costiera impegnati nell’operazione, organizzati in 10 squadre su Milano e altrettante nella capitale, che hanno passato al setaccio la rete della ristorazione: 142 gli esercizi commerciali ispezionati, di cui 76 a Milano, dove sono stati sequestrati 397 chili di prodotto ittico (1,8 tonnellate nelle due città).

Che tipo di irregolarità sono state riscontrate? "Illeciti legati soprattutto alla inosservanza delle norme sulla tracciabilità del prodotto ittico, cartina di tornasole della sua qualità". E poi "mancato rispetto delle norme sulla sicurezza alimentare (soprattutto sulla conservazione del pescato) e inosservanza delle disposizioni inerenti l’igiene dei prodotti e dei locali". Dati che "rispecchiano – si legge nella nota della Guardia Costiera – la proiezione delle irregolarità emerse nell’attività di controllo nel 2021". Lo scorso anno erano state "oltre 100mila le verifiche, con l’elevazione di circa 5mila sanzioni – il 25% delle quali sulla tracciabilità – per complessivi 7 milioni di euro e oltre 480 tonnellate di prodotto ittico sequestrato". A Milano le attività resteranno aperte, a differenza di Roma, dove sono stati chiusi due ristoranti in collaborazione con le autorità sanitarie per gravi carenze igienico sanitarie.

Controlli a tappeto anche al Mercato Ittico, con 51 ispezioni concentrate in particolare su pesce spada e tonno rosso, dalle quali non sono emerse irregolarità. "Con questa operazione, che proseguirà in altre città italiane – dichiara il capitano di vascello Cosimo Nicastro, portavoce della Guardia Costiera – abbiamo voluto dare una risposta alle aspettative del consumatore di trovare prodotto ittico certificato e sicuro, ripagando la fiducia che egli stesso ripone nell’attività che la Guardia Costiera assicura lungo l’intera filiera ittica per conto del Ministero delle politiche Agricole, alimentari e forestali e tutelando, nel contempo, tutti gli operatori onesti del settore". Segui gli aggiornamenti sul sito www.ilgiorno.it

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