
Dopo dieci anni si rimette sulle tracce del pesce siluro e in due giorni tira fuori dall’acqua, con la tecnica della pesca a spinning, ben quattro esemplari di cui uno di 190 centimetri mentre gli altri tre sono di misure più ridotte, si fa per dire, con i loro 140 centimetri di lunghezza. A compiere l’impresa lungo il Canale Muzza, in zona centrale termoelettrica, è stato il cassanese Cristiano Moriggi. "Erano davvero enormi - racconta il pescatore - ho faticato non poco a tirarli fuori dall’acqua dopo averli intrappolati alla mia esca, posizionata all’interno di una montatura in acciaio di mia costruzione. Una bella soddisfazione premiata con qualche foto accanto ai pesci siluro. Ci tengo a dire che in seguito quegli esemplari sono stati trattati come previsto dalle normative vigenti". Un ritorno al passato con l’uso della tecnica a spinning in via del tutto eccezionale. "Erano un decennio che non andavo più a pesca di questo genere di pesce - ha continuato - generalmente non uso la tecnica a spinning ma una canna per quel metodo di pesca ha in qualche modo attirato la mia attenzione. A quanto pare ben ripagata, visti i risultati". L’impresa di Cristiano Moriggi ha dei precedenti con altri pescatori che hanno fatto registrare la cattura di quei predatori d’acqua con misure da record. Fra le tante spicca quella del 2015 nel Mantovano dove è stato fatta registrare la cattura di un pesce siluro di 127 chilogrammi e 267 centimetri. Nel 2000 è stata poi la volta del predatore d’acqua, pescato nell’Adda a Pizzighettone (CR), dalle dimensioni di 90 chili lungo 234 centimetri. Di tutto rispetto anche quello catturato nel 2019 nelle acque dell’Idroscalo di Milano: 207 centimetri e 60 chilogrammi di peso.
Stefano Dati