Milano, perseguita studente del Politecnico: arrestata due volte in 17 giorni

Ventottenne cinese bloccata dalla polizia. Il precedente dell’8 marzo dopo l’ammonimento del questore

Politecnico di Milano

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Milano – Una persecuzione che va avanti da mesi. Apparentemente senza un perché, visto che la giovane vittima, un ragazzo di 22 anni, dice di non aver mai avuto alcuna relazione con la donna che lo tormenta e di averla solo incrociata qualche volta all’università.

Una persecuzione così invasiva da costringere il giovane studente di Architettura del Politecnico a sporgere denuncia e a chiamare per due volte la polizia. In entrambi i casi, la stalker, una ventottenne cinese, è stata arrestata per atti persecutori. Partiamo dal secondo episodio in ordine di tempo, andato in scena lunedì mattina in uno degli edifici dell’ateneo in zona Città Studi. Il ventiduenne telefona al 112 per segnalare che la donna è lì. Gli agenti dell’Ufficio prevenzione generale della Questura arrivano pochi minuti dopo: la ventottenne, che in un primo momento si era allontanata, si ripresenta nell’area vicina al campo sportivo Giuriati e viene subito bloccata dai poliziotti. Accusata del reato di atti persecutori, va ai domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida. La testimonianza dello studente e gli accertamenti nelle banche dati fanno emergere i recentissimi precedenti della donna.

Nelle scorse settimane, infatti, il ventiduenne, ormai esasperato da quelle attenzioni pressanti e morbose, si è rivolto alla polizia per raccontare quanto gli stava succedendo. Il 4 marzo, a valle degli approfondimenti investigativi, la donna si è vista recapitare l’ammonimento del questore, la misura di prevenzione che intima al presunto autore della condotta persecutoria di interrompere immediatamente molestie, minacce o intrusioni nella vita altrui e allo stesso tempo lo invita a recarsi in un centro specializzato per prendere consapevolezza del disvalore dei suoi comportamenti.

Un monito caduto nel vuoto. Sì, perché quattro giorni dopo, alle 10 dell’8 marzo, la ventottenne si è presentata in un’aula della sede del Politecnico alla Bovisa e ha aggredito fisicamente il ragazzo, spintonandolo. Ammanettata dagli agenti della Volante del commissariato Città Studi, è finita a San Vittore. Scarcerata, è tornata in azione diciassette giorni dopo, dall’altra parte della città. Con lo stesso finale.

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