Perché è illogica la condizione dei sostegni vitali

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Mario

Riccio

Discriminare le persone che chiedono il suicidio medicalmente assistito sulla base della

condizione dei sostegni vitali è irragionevole, senza fondamento giuridico e scientifico dato che questa condizione non viene richiesta invece nella tecnica della

sedazione profonda. Ad accrescere l’illogicità vi è anche il fatto che depositando un testamento biologico è già possibile chiedere l’interruzione delle terapie in corso e dei sostegni vitali.

La sentenza CappatoDj Fabo sicuramente risponde ad un caso specifico, quello appunto di Fabiano Antoniani su cui la Corte era chiamata ad esprimersi, ma oggi limita inutilmente la richiesta

stessa del suicidio assistito. Condizione peraltro non prevista in nessuna legge nei Paesi che hanno normato la morte medicalmente assistita.

Quindi anche in questo caso vien da chiedere: perché se indipendenti da sostegni è possibile morire lentamente, dopo diversi giorni sospendendo alimentazione artificiale e disidratazione,

come è stato costretto Fabio Ridolfi, e non in pochi minuti, se in possesso delle altre condizioni, come consapevolezza, sofferenza e irreversibilità della patologia?

*Responsabile Anestesia e Rianimazione

dell’Ospedale Casalmaggiore consigliere dell’Associazione Luca Coscioni

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