Per un lavoro migliore Salgono sul palco le operaie della Beretta

Le dipendenti del salumificio di Trezzo sull’Adda racconteranno la battaglia per i diritti che portano avanti da tempo senza risultati.

Per un lavoro migliore  Salgono sul palco  le operaie della Beretta

Per un lavoro migliore Salgono sul palco le operaie della Beretta

di Barbara Calderola

Otto marzo di impegno per Mariposa che oggi pomeriggio porta sul palco del Portico di Trezzo "le operaie invisibili della Beretta", spiega Anna Muschitiello, presidente della storica associazione contro la violenza sulle donne entrata nella Rete Viola. Prima del film “Singolare femminile”, sette ritratti della difficile condizione di mogli, madri, compagne, single toccherà alle lavoratrici del salumificio raccontare la battaglia per i diritti che portano avanti da tempo "senza risultati soddisfacenti. Avevano organizzato un’assemblea pubblica ma è andata deserta – ricorda il presidente – né istituzioni, né sindacati confederali hanno partecipato. Per questo abbiamo deciso di dare loro voce. Per noi è un modo per ricordare che l’8 marzo non è un giorno di festa, ma di lotta".

Le operaie racconteranno i loro turni "otto ore di lavoro faticoso e ripetitivo al freddo, ritmi insostenibili, salari bassi, incertezze sul futuro e un clima in azienda che diventa sempre più pesante". Appalto nuovo, problemi vecchi e se possibile peggiori: una vertenza portata avanti con il sostegno di Slai Cobas per 38 lavoratrici "in appalto".

Dallo scorso maggio sono passate in carico dalla vecchia cooperativa (una delle gare per cui l’azienda finì sotto la lente della Guardia di Finanza di Lecco nel 2022 e subì un sequestro da 4 milioni di euro, indagine ancora in corso) a un nuovo soggetto, Mpm spa. Ma i loro problemi non si sono mai risolti. In cima alla lista, la salute, assolutamente centrale nelle rivendicazioni con il sindacato che ha presentato un nuovo esposto: "Qui ci sono donne che lavorano da molti anni, che hanno problemi su problemi, in alcuni casi patologie lavoro correlate certificate e piuttosto importanti, prendono stipendi inadeguati e si vedono peraltro superate nelle assunzioni senza apparente criterio. Una situazione che non deve passare sotto silenzio". Ora si aggiungono i timori per il futuro: "Nell’ultimo periodo ci parlano di un calo di commesse. Non abbiamo certezza di cosa accadrà".

I riposi e le relazioni: "Spesso un riposo forzato viene comunicato all’ultimo. In passato quantomeno c’era più organizzazione".

E di cooperative, le operaie della Beretta, ne hanno passate parecchie. Uno svantaggio di partenza: "Prendiamo anche 300, 400 euro in meno".

Appuntamento quindi con loro alle 16 in via monsignor Grisetti.

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