ANTONIO PETRUCCI
Cronaca

Per la mente, con il cuore. La missione dei Club Itaca : "Qui non mi sento giudicato"

Felicia Giagnotti di Progetto Itaca: " Cresciuta la nostra presenza in Italia, vogliamo rafforzarci. Investire nell’inclusione sociale e lavorativa e favorire il benessere mentale di pazienti e famiglie".

Felicia Giagnotti di Progetto Itaca: " Cresciuta la nostra presenza in Italia, vogliamo rafforzarci. Investire nell’inclusione sociale e lavorativa e favorire il benessere mentale di pazienti e famiglie".

Felicia Giagnotti di Progetto Itaca: " Cresciuta la nostra presenza in Italia, vogliamo rafforzarci. Investire nell’inclusione sociale e lavorativa e favorire il benessere mentale di pazienti e famiglie".

C’è stato un tempo, non molto lontano, in cui le persone con disturbi mentali non erano stigmatizzate, di più; non erano osteggiate dalla società, di più; non erano vittime di pregiudizi, di più: erano rinchiuse nei manicomi, erano escluse e ghettizzate, erano “buttate via” come pezzi difettosi della fabbrica dell’umanità. E tutto ciò, col benestare anche delle cosidette “intellighenzie“, in tempi con altra sensibilità. Parliamo in fondo di pochi decenni fa, dei tempi poi raccontati da Alda Merini, da Dino Campana, e dai “pazzi” di ogni latitudine.

Oggi, per fortuna, si è capito che i pezzi rotti possono essere riparati, che anche con loro si possono creare puzzle unici di emozione e sensibilità. E per far collimare questi pezzi, queste anime “imperfette”, servono le associazioni come “Progetto Itaca”, il cui scopo, come dice la mission, è proprio quello di sensibilizzare la comunità per superare il pregiudizio, è diffondere una corretta informazione per favorire la prevenzione e l’orientamento alla cura.

Inoltre, questi volontari sostengono le persone che soffrono di disturbi della salute mentale e le loro famiglie nel percorso di recupero del benessere e della pienezza di vita.

"Negli ultimi anni siamo cresciuti rapidamente, aprendo nuove sedi anche durante il lockdown. Ora – sottolinea la presidentessa Felicia Giagnotti - vogliamo continuare su questa strada: estendere la nostra presenza in tutta Italia, rafforzare i progetti nelle scuole, sostenere sempre più le famiglie e investire nell’inclusione sociale e lavorativa. Per affrontare le sfide future crediamo sia essenziale costruire una collaborazione stabile con il settore pubblico. Siamo nati come realtà del privato sociale – prosegue la Giagnotti – basata sul volontariato e sull’impegno civico, ma oggi vogliamo superare l’azione isolata. Il nostro obiettivo è lavorare fianco a fianco con servizi sanitari e istituzioni per una salute mentale più accessibile e condivisa".

Ma vediamo nel concreto l’impegno di queste persone, e in particolare del Club Itaca, un centro per lo sviluppo dell’autonomia socio lavorativa di persone con una storia di disagio psichico. Nato nel 2005 per volontà di Progetto Itaca onlus, ha realizzato per la prima volta in Italia il modello di integrazione sociale “Clubhouse”, elaborato da “Clubhouse International”, organismo che coordina più di 300 centri in tutto il mondo, di cui più di 70 in Europa.

Oggi il Club Itaca Milano conta 250 soci iscritti, con una media di 60 attivi ogni mese e 16 presenti ogni giorno. La prevenzione rimane un pilastro essenziale: solo nell’ultimo anno, oltre 3.300 studenti di Milano e provincia sono stati coinvolti in progetti di sensibilizzazione, grazie al contributo di 23 psichiatri e 16 volontari. Ma cosa prova chi frequenta il Club, chi combatte ogni giorno tante piccole battaglie per conquistare un po’ di “normalità?

"Ogni settimana frequento il Club perché per me è un punto di riferimento, un luogo dove posso trovare aiuto quando ho bisogno, e in cui riesco a sentirmi accolta in un clima di cordialità. Al Club – ci dice Anna, socia da 10 anni (con frequenza settimanale, ndr) – mi sento me stessa. Ho dei limiti per la mia malattia ma so che le persone al Club mi possono capire, senza giudizi. Lì ho degli amici e quando vado, so di essere utile. In genereil mio compito è essere in cucina e dare una mano nella preparazione dei pasti. Mi sento utile".

E di grande utilità è anche il servizio “Linea di Ascolto”, col quale è possibile, chiamando il numero verde nazionale per la salute mentale 800.274.274, da fisso, o 02.29007166, da cellulare, ottenere un ascolto empatico, un sostegno e un orientamento ai vari servizi disponibili. Perché, per citare il motto dell’associazione, tutto ciò è fatto “per la mente, con il cuore”.