ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

Don Roberto stroncato da un malore a 32 anni, la commozione dei fedeli: "Era un prete d’altri tempi"

Chiesa gremita pr l’addio al giovane vicario parrocchiale. Il vescovo Malvestiti: “Ci hai lasciati da coetaneo del Signore, ora brillerai nel firmamento di Dio”

Chiesa gremita per l'ultimo saluto a Don Roberto

Chiesa gremita per l'ultimo saluto a Don Roberto

MULAZZANO – Chiesa gremita, due lunghi applausi al passaggio del feretro e volti rigati dalle lacrime anche fra i ragazzi dell’oratorio, per i quali “Roby“ era un punto di riferimento. Così, ieri, la comunità di Paullo ha dato l’addio a don Roberto Pozzi, il vicario parrocchiale, originario di Mulazzano, scomparso improvvisamente sabato scorso, a soli 32 anni, dopo essere rimasto vittima di un malore fulminante.

In tantissimi, anche dalle comunità del Lodigiano dove il giovane sacerdote aveva prestato servizio, hanno voluto presenziare alla funzione religiosa, officiata dal vescovo di Lodi Maurizio Malvestiti, nella chiesa dei Santi Quirico e Giulitta. "Affabile con gli anziani, empatico coi giovani. Un prete d’altri tempi, che non si vergognava a girare per il paese con la tonaca nera. Amante della musica sacra, abile anche ai fornelli".

Sono solo alcuni dei ricordi di don Roberto emersi nel corso della Messa, durante la quale sono state numerose le manifestazioni di vicinanza alla famiglia del 32enne: la mamma Marisa, il papà Franco e il fratello Andrea.

"Ci hai lasciati da coetaneo del Signore, ora brillerai nel firmamento di Dio", ha detto il vescovo nell’omelia, ricordando don Roberto come un sacerdote "che conosceva la fatica del vivere e del ministero religioso, eppure sapeva volgere tutto in amichevole fraternità".

Questa non è la fine, ma il Natale della rinascita", ha proseguito monsignor Malvestiti, nella manzoniana certezza che Dio "non turba mai la gioia de’ suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande". Classe 1991, Pozzi aveva frequentato il liceo psico-pedagogico Maffeo Vegio di Lodi. Poi la vocazione e l’ingresso in seminario. Don Roberto era appena tornato da un pranzo con gli anziani dell’Auser, quando è sopraggiunto il malore fatale.