ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

La pasticceria rinasce dalle macerie: "E noi riapriamo più forti di prima"

Coni Zugna, la notte della Vigilia i ladri diedero fuoco al locale

Al centro in maglia grigia Lorenzo Giampietro, 22 anni, gestore (NewPress)

Milano, 1 dicembre 2017 - Ci sono  voluti oltre 10 mesi di lavoro perché la storica pasticceria Clivati di viale Coni Zugna potesse risorgere dalle sue ceneri. Letteralmente. La notte fra la Vigilia e Natale del 2016 un terribile incendio aveva distrutto i suoi locali, al civico 57. L’insegna di Clivati brillava qui dal 1969 ma il negozio è stato aperto nel Dopoguerra col nome di pasticceria Ferini. Lorenzo Giampietro, 22 anni, figlio del titolare che ha rilevato il negozio dieci anni fa, non si è mai dato per vinto. «È tutta la mia vita. Durante gli anni del liceo, dopo la scuola, venivo qui a lavorare: non potevo gettare la spugna». Grazie al suo impegno, la sede originale ha riaperto da qualche settimana. Tante le novità: a partire dagli orari prolungati, dalle 7 alle 22,30. Pasticceria artigianale e torrefazione sono le radici solide del passato, ma lo sguardo è rivolto in avanti: Clivati è ora anche vermuteria, con scelta fra 40 etichette, e locale jazz, con musica live ogni mercoledì sera.

Ma l'incubo è ancora impresso nella memoria. «La notte della Vigilia dei ladri sono entrati, hanno individuato la cassaforte e l’hanno aperta con un flessibile rubato da un cantiere. Per gli investigatori, da una scintilla sarebbero partite le fiamme che si sono propagate fino a distruggere la pasticceria. Un danno di oltre 100mila euro. L’unica fortuna è che il laboratorio, al piano superiore, si è salvato dal fuoco e abbiamo potuto così continuare la nostra attività, aprendo un temporary store a fianco. La nuova pasticceria ha riaperto i battenti il 14 ottobre». Con tante novità. «Abbiamo rivoluzionato l’arredamento. Quello nuovo - sempre sobrio - è ispirato al gusto contemporaneo. Spero sia quello definitivo da qui a 50 anni. Soprattutto abbiamo declinato l’attività in modo allargato: mercoledì sera la jazz session con un duo di musicisti. E poi Clivati ora è anche vermuteria, a Milano ce ne sono pochissime. L’idea è ricreare le atmosfere ricercate di una pasticceria di Torino degli anni ’30 e ’40. Amo molto quella città». Anche se - precisa subito - «mi sento milanese nel coraggio per l’innovazione e nel gusto per il nuovo: siamo la città che sale, come la definiva giustamente il pittore futurista Umberto Boccioni. Il mondo del cibo poi è in pieno fermento, vietato stare con le braccia conserte». Fra meno di un mese è Natale... «E noi proponiamo il panettone, ovviamente, da sempre una nostra specialità. Dal classico a quello con marron glacé, al cioccolato e poi uno di nostra invenzione, a base di caffè e amaretto, oppure la novità esotica: panettone farcito con bacche di goji e ananas candito».