
Il Passante è chiuso da 29 giorni. I pendolari lombardi, dalla serrata del 23 luglio scorso, devono fare la spola casa-lavoro in auto o tramite altre linee di metro, tram e filobus per avvicinarsi alla propria meta. Il sequestro e poi il dissequestro, tra il 25 luglio e il 5 agosto, dei binari da parte della Procura ha certificato che le 5 linee ferroviarie suburbane di attraversamento della metropoli, interrotte tra le stazioni di Dateo e Porta Venezia, sono percorribili. Ma Trenord non ha riaperto: troppi i treni con le ruote danneggiate (circa 40) in manutenzione, le tratte da monitorare. Poi il silenzio “ferragostano“. Ansfisa, l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria e di strade e autostrade, le cui attività, precisa "non mirano a individuare responsabilità" ma a "preservare il generale mantenimento" e, ove "praticabile", "il costante miglioramento della sicurezza ferroviaria", nel caso del Passante sottolinea come, "il sistema di gestione della sicurezza, certificato dall’Agenzia e messo in atto dall’impresa ferroviaria, ha dimostrato pienamente la sua efficacia, in quanto i treni sono stati verificati e posti fuori servizio prima che potessero creare situazioni di pericolo per i passeggeri". Se i disservizi persistono, prosegue Ansfisa, "è perché non sono del tutto individuate le cause che hanno creato il problema di sicurezza e si aspettano nuovi sviluppi entro la fine di questo mese". L’Agenzia, chiuso il Passante, ha ottenuto "informazioni" da Trenord e Rfi: "Gli elementi forniti sono in corso d’esame" e "saranno certamente effettuati, nei tempi necessari, ulteriori approfondimenti", non escludendo "un sopralluogo al fine di verificare che quanto fatto da gestore e impresa non riduca la sicurezza ferroviaria". L.D.B.