
Noi, cittadini del mondo, pieni di voglia di fare e di partecipare
Ci siamo, manca pochissimo alla fine di questi cinque anni. Siamo entrati in questa enorme scuola dalle finestre rosse che eravamo piccoli piccoli, ed ora ne stiamo uscendo e ci sentiamo molto grandi. Eppure il prossimo anno saremo ancora i più piccoli della nuova scuola: che confusione, che altalena. Ci ricordiamo ancora il primo giorno, quando ci sentivamo sperduti nell’anfiteatro, abbracciati alle nostre famiglie, con le maestre sconosciute di fronte a noi, non le avevamo mai viste, non sapevamo nulla di quello che sarebbe successo. Alcuni di noi piangevano, altri non volevano iniziare, altri ancora sembravano contenti.
Ognuno di noi affronta l’inizio in modo diverso! E ora, sembra che sia la stessa cosa: nuovi professori e professoresse, nuove compagne e compagni, nuova vita! E allora, che cosa vuol dire la parola fine, è quello che ci chiediamo. La fine, proprio la fine. Ma soprattutto: cos’è la fine? Cerchiamo di capirla: innanzitutto la fine è una curiosità perché ci trascina in un altro presente.
Lasciare alcune persone come gli amici fa male certo, lo sappiamo, un pochino ci spaventa ed inoltre sentiamo nascere dentro la timidezza che esplode nell’affrontare una nuova esperienza, ma dobbiamo sopportarlo. La fine dunque può essere bella e brutta, è brutta perché non vogliamo lasciare tutte le persone che sono state con noi, anche se in alcuni momenti abbiamo litigato, non importa. Ma è anche bella perché non si sa cosa ci aspetta e allora pensando al futuro ci sentiamo euforici, allegri, curiosi. Invece una fine "brutta" ci fa sentire a disagio, tristi, e ci trasforma mettendoci addosso una corazza di pensieri. Il futuro è il compagno di fine: incertezze e speranze. I ricordi, forma di passato, ci aiutano a riflettere su vari argomenti:
- come affrontare qualcosa,
- come riflettere,
- porci domande.
Insomma, siamo sempre in movimento perenne come le onde del mare. Vi diamo un consiglio: la parola “fine” non esiste, perché se qualcosa finisce, in qualche modo si ricomincia! E ricordare ci permette di portarci dentro le gite, le avventure e le esperienze. Il viaggio di questi cinque anni ci ha trasmesso felicità, allegria, libertà e gioia e tutto questo lo porteremo nel nostro futuro. Questa esperienza è passata velocemente come un minuto, manca pochissimo alla nuova esperienza…è proprio una strana sensazione. Ma allora quante emozioni ci sono dentro questo passaggio? Siamo spaventati, eppure sappiamo che potrebbe rappresentare una nuova possibilità.
Ci chiediamo se saremo capaci di volare come Fortunata, la gabbianella di Sepulveda. Ripensiamo a tutto: le gite, le discussioni, le risate matte, le interrogazioni, i compagni che sono andati via e altri che sono arrivati, le litigate, i pianti, i voti belli e quelli brutti, Futuro e passato: questa altalena che si chiama vita!