Milano - Chiamatelo, se volete, Mister Galleria. Sì, perché per accudire il Salotto dei milanesi ha deciso di non godersi la meritata pensione ma di continuare a lavorare per il Comune come collaboratore, a titolo gratuito, da qui alla fine del mandato, per supportare l’attività di gestione tecnico-organizzativa degli immobili comunali, in particolare della Galleria, di cui lui conosce tutti i segreti. Parliamo di Pasquale Frezza, 67 anni, di origine pugliese ("sono nato a Volturino") ma milanese di adozione ("mi sono laureato in Ingegneria in città, sono tornato per qualche anno a vivere in Puglia, a Lucera, ma nel 1993 mi sono trasferito con tutta la famiglia a Milano per lavorare in Comune"). Dopo 29 anni di onorato servizio, Frezza è andato in pensione il 13 ottobre. Anzi no.
Ingegner Frezza, quando inizia il suo rapporto “intimo’’ con la Galleria Vittorio Emanuele II? "Nel 2000, dopo che ho vinto il concorso da dirigente, il Comune mi ha affidato il settore Manutenzione degli immobili. E quindi anche della Galleria. In quegli anni con la dottoressa Silvia Brandodoro, dirigente del settore Demanio del Comune, abbiamo deciso di dedicare un appalto esclusivamente ai lavori per il Salotto. Sì, perché negli ultimi anni gli affittuari degli spazi della Galleria sono molto cambiati. Prima i piani alti erano occupati dagli uffici comunali e dalle sedi di alcune associazioni".
Negli ultimi anni, invece, il Comune ha deciso di mettere a reddito l’immobile, fare bandi anche all’incanto e affittare a marchi dell’alta moda. "Proprio così. Ciò vuol dire che l’amministrazione deve dare risposte ai nuovi affittuari che subentrano negli spazi e riscontrano criticità e controllare che i lavori realizzati dai privati non rechino danni strutturali alle parti comuni dell’immobile".
Lei ha coordinato anche il progetto di restyling della copertura in vetro della Galleria. "Abbiamo terminato le indagini sullo stato della copertura tra giugno e luglio per cercare di capire che tipo di intervento sia necessario per garantire la sua efficienza e sicurezza. Abbiamo effettuato prelievi di materiali e prove statiche e dinamiche per osservare la risposta della struttura. L’obiettivo è sostituire i vetri lesionati della copertura della Galleria. Abbiamo già predisposto un progetto di fattibilità tecnico-economica da 18 milioni di euro. Un progetto da definire insieme alla Sovrintendenza per quanto riguarda il vetro da utilizzare per la copertura".
Ma in che stato di salute sono ora la copertura e il Salotto? "Intendiamoci: per ora non ci sono condizioni di pericolo. Pur avendo oltre 150 anni di vita, la Galleria gode ancora di buona salute, ma ha bisogno di una manutenzione continua. Con l’appalto Galleria da 2,5 milioni di euro vogliamo sistemare tutti i rosoni nella pavimentazione".
Ogni tanto dovete risistemare anche le palle del toro in Galleria prese di mira dai turisti per il famoso rito scaramantico? "Sì, periodicamente vengono sostituite. Con il logorio della vita moderna quegli elementi si consumano (Frezza ride, ndr )".
Per concludere: lei ha deciso di non incrociare le mani, pur in pensione, ma di continuare a collaborare con il Comune, gratis. Un gesto di generosità da parte sua e un riconoscimento della sua professionalità da parte di Palazzo Marino. "Io dal Comune ho ricevuto la possibilità di curare la direzione di lavori importanti, Galleria a parte, come la riqualificazione della Darsena e la bonifica del Pirellino. Sono riconoscente e quindi, ben volentieri, a titolo gratuito, continuerò a dare il mio contributo e a mettere a disposizione la mia esperienza per il bene di Milano".