Pasolini e Raboni, piazza Fontana ieri e oggi

Un modo nuovo per raccontare la strage di piazza Fontana (12 dicembre 1969). Attraverso la poesia. Interlinea pubblica l’antologia poetica “Piazza Fontana. La strage e Pinelli: la poesia non dimentica”, curata da Angelo Gaccione, con una tavola di Dario Fo. Il volume esplora la vicenda ancora viva nella nostra memoria collettiva attraverso grandi voci poetiche come quelle di Pier Paolo Pasolini, Giovanni Raboni e Pietro Valpreda, accanto ad autori di oggi come Giancarlo Consonni, Guido Oldani, Ottavio Rossani e altri. La strage nel centro di Milano presso la Banca Nazionale dell’Agricoltura causò 17 morti e 88 feriti. "Marginale, o forse meno nota, la produzione di testi poetici su quello che a tutti gli effetti possiamo considerare l’evento più empio e grave della storia del dopoguerra nel nostro Paese" Così il curatore chiarisce l’intento della raccolta: "Ho voluto verificare se si riusciva a colmare questo vuoto con un libretto che potesse raccogliere le poesie espressamente dedicate a piazza Fontana e all’omicidio del partigiano e ferroviere Giuseppe Pinelli". La raccolta pone grande attenzione alla vicenda dell’omicidio di Pinelli, anche grazie ai preziosi contributi della figlia Silvia Pinelli, del magistrato Guido Salvini, di Roberto Cenati, presidente Anpi Provinciale di Milano, e di Federico Sinicato, presidente del Comitato dei familiari delle vittime di piazza Fontana. "Autodidatta e avido di letture di poesia, tra gli animatori del Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa, Pinelli si trovava a suo agio con gli operai e con gli intellettuali, con i giovani del mondo Beat e con i cattolici, molto amico tra l’altro di Giuseppe Gozzini, il primo obiettore di coscienza cattolico. Era profondamente contrario alla violenza come metodo di lotta politica e di emancipazione, certamente contrario alle bombe e ad atti inutili e dannosi di questo tipo".

Con queste parole il magistrato Guido Salvini descrive Pinelli, ricostruendo le fasi essenziali di un’indagine complessa, e non del tutto risolta, riguardante il fermo in Questura e la sua morte. Ad aprire la raccolta è un testo molto caro a Pinelli, Carl Hamblin, la celebre poesia di Edgar Lee Masters tratta dall’Antologia di Spoon River, incisa anche sulla sua tomba, potente metafora del dolore e della cecità della giustizia.

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