
A sinistra don Emanuele Maria Beretta della chiesa di San Carlo a Sesto
Sesto San Giovanni (Milano), 6 ottobre 2020 - Tre mesi senza offerte hanno messo a dura prova i conti della parrocchia, che ora chiede aiuto ai fedeli per poter pagare le bollette e affrontare le spese quotidiane. "Che la chiesa sia come la vostra casa", si legge infatti nella lettera che il consiglio degli affari economici della parrocchia San Carlo Borromeo ( nella foto, a sinistra don Emanuele Maria Beretta ) ha scritto alla comunità.
"Le azioni pastorali e sociali della nostra comunità sono sostenute economicamente, in via principale, dalle offerte dei fedeli raccolte durante le Sante Messe domenicali, in occasione delle funzioni sacramentali o nel corso delle attività in ambito oratoriano o parrocchiale". Ma il Covid ha eliminato, per diverso tempo, queste risorse, indispensabili per la chiesa e l’oratorio di via Boccaccio. "Solo da qualche mese questi canali si sono riaperti, seppure in modo parziale, dopo essere rimasti chiusi per diverso tempo a causa della pandemia. Questo sta creando delle difficoltà nel far fronte alle normali spese per il culto, per le utenze (luce, gas, acqua) e per la normale manutenzione del patrimonio immobiliare". Manutenzione che proprio in questi anni ha visto un grande impegno da parte della parrocchia - e dei fedeli che hanno contribuito attivamente - con la riqualificazione di diverse parti. Così, i membri del consiglio, ancora una volta, hanno deciso di rivolgersi alla comunità per chiedere aiuto.
«Sono le difficoltà di questo periodo che ci hanno dato lo spunto per scrivere questa lettera, che però vuole andare al di là del momento contingente. Perché questo tempo particolare può essere un’occasione per tutti noi per pensare a che cosa rappresenta la parrocchia San Carlo per noi e riflettere sulle motivazioni che ci devono spingere a sentire come importante e doveroso il fatto di sostenerla, anche economicamente", scrive il consiglio. «Vorremmo che vi fermaste insieme a noi a ripensare ai momenti e alle situazioni che tutti noi viviamo in parrocchia. Vorremmo che vi fermaste a riflettere sul fatto che ogni domenica troviamo una chiesa pulita, accogliente e, nella stagione invernale, sufficientemente calda. Che tutte le volte che ci relazioniamo con la parrocchia ne riceviamo qualcosa". E, ora, è arrivato un nuovo momento per "restituire".
«Se riconosciamo che dalla parrocchia riceviamo tanto, dovremmo sentire come un dovere ricambiare e sostenerla concretamente. Tutto quello che riceviamo non è scontato e richiede, prima di tutto, la dedizione del nostro parroco, don Emanuele. E richiede risorse economiche che servono per il riscaldamento, le utenze, per mantenere le strutture sicure". Si chiede così un contributo, "sapendo le difficoltà del momento e ringraziando chi aiuterà per quanto potrà", dice il consiglio. "Come periodicamente sosteniamo spese per casa nostra dovremmo sentire come importante farlo anche per quell’allargamento di casa nostra. È un segno di corresponsabilità perché la parrocchia non diventi solo un centro servizi ma un luogo che sentiamo come parte di noi".