
Parco della Balossa. Inaugurato il “Belvedere” una porta sul futuro
Una quarta opera ha trovato casa in Balossa, grazie a un progetto promosso da Casa Testori e Parco Nord Milano in collaborazione con i Comuni di Cormano e Novate Milanese e il sostegno di Fondazione Cariplo. Quando l’altra sera è iniziata l’installazione del monumento, di grandi dimensioni, chi entrava nel parco poteva leggere "Belve". Ci è voluto un giorno per completare la maxi scritta specchiata che riproduce, in lettere e in significato, "Belvedere". "Lavoro molto con le parole e i loro significati. Belvedere è formato da “bello” e “vedere”: solitamente è un approdo, a una certa altezza. In questo caso, dichiara se stesso come un bel vedere", racconta l’artista Matteo Atruia. Un gioco di parole, ma non solo. "Ho scelto un materiale riflettente come porta verso quello che c’è dietro e davanti, che è un belvedere naturale. Il ringraziamento va alle persone che renderanno l’opera viva, perché anche voi siete un bel vedere. È un’opera di violenza gentile in un contesto naturale". Una riflessione condivisa anche da Casa Testori. "Siamo abituati a vedere queste strutture in città e ora le vediamo in natura -spiega il direttore artistico Davide Dall’Ombra -. L’arte interviene anche con gesti molto forti per dirci qualcosa di noi. Con Belvedere abbiamo segnato un luogo nuovo, lo abbiamo caratterizzato con l’arte contemporanea per renderlo identitario. Quest’area sta cambiando e l’arte ha da subito giocato un ruolo fondamentale: in questo processo di riappropriazione di questo territorio, l’arte ci pone degli interrogativi".
Oltre alle installazioni, Casa Testori ha realizzato una cartina, con l’itinerario per trovare le altre opere, e anche una cartolina. Su ogni targa c’è anche un QrCode per approfondire le diverse installazioni. "Abbiamo investito alla Balossa tutti insieme, con uno sforzo economico non indifferente dei Comuni e del Parco - sottolinea Marzio Marzorati, presidente del Parco Nord Milano -. I cartelli da “proprietà privata” ora dicono “terreni di tutti”. Abbiamo mantenuto l’attività agricola perché i campi vanno rispettati. C’è un prato di 5 ettari. La mobilità sostenibile vedrà la connessione in bici fino a Comasina dove arriverà la tranvia. E creeremo qui le Gev che andranno ad aggiungersi alle 100 guardie ecologiche che già presidiano il Parco".