
Un paracadute
Milano, 5 settembre 2015 - Ore di apprensione per un paracadutista milanese disperso in seguito ad un lancio eseguito assieme ad alcuni compagni sull'aeroporto civile della Spreta, alle porte di Ravenna. Il giovane si è buttato, insieme ad altri parà, almeno 4 o 5, verso le 18.30, ma un'improvvisa raffica di vento li ha spinti oltre la zone utile di atterraggio, una delle più grandi d'Italia. Circa un'ora dopo, i compagni del 37enne sono stati ritrovati, ma di lui nessuna traccia. Il disperso è stato rintracciato all'interno del parco «Primo Maggio», sul prato e in una zona densamente alberata: è stato lui stesso ad avvisare i soccorritori. Le sue condizioni sono buone, non ha ferite gravi. Alla ricerche hanno partecipato carabinieri, polizia e numerosi mezzi dei vigili del Fuoco anche con fotocellule per l'illuminazione notturna.
Le circostanze hanno ricordato la vicenda di Giovanna Melania La Mantia, caporale di 22 anni di Trapani ed in forza al 46/o reggimento Trasmissioni di Palermo, annegata a Ravenna al termine del suo primo lancio con il paracadute. Un incidente singolare: attorno alle 15 del 20 febbraio 2010 la giovane si era infilata a piombo in un laghetto di cava ai margini del campo volo della Spreta. L'avevano ripescata dal fondale dopo cinque giorni con tutta l'attrezzatura ancora allacciata. Tre suoi istruttori sono stati condannati fino all'appello per omicidio colposo.