
Tutto in streaming. Anche troppo: perfino il patrono di Milano è diventato un’entità impalpabile e virtuale. E allora è confortante sapere che c’è qualcosa che lo convoca e lo riporta nella realtà. E poco male se per riuscirci, bisogna ricorrere ad un panettone speciale prodotto in questa occasione dell’anno. Porta il suo nome, quello di Sant’Ambrogio, con tanto di omaggio esplicito. E a firmarlo c’è sempre Angelo Polenghi, con i suoi 88 anni da autentico patriarca dell’arte bianca meneghina, anche se l’età lo costringe a centellinare l’impegno nella sua pasticceria di via Lamarmora e a controllare che quel suo lievitato così particolare, riesca ad accontentare le richieste. Certo, i quantitativi non sono enormi: in un piccolo laboratorio non è facile fare i miracoli, anche se il nipote Mattia che adesso si prende carico di buona parte del lavoro avviato dallo zio Angelo, assicura: "Cercheremo anche quest’anno di non scontentare i clienti". Che, peraltro, sono numerosi, visto il particolare aroma di questo "panettone di Sant’Ambrogio" (40 euro da 1 kg), dove spiccano la pasta di nocciola, lo zucchero di canna candito e la pesca semicandita che rimpiazza le tradizionali uvette e arance candite. Con tanto di effetto, raccontato dal signor Angelo e da Mattia: "Un lievitato più delicato di quello classico e con un gradevole contrasto tra l’amarognolo della nocciola e il dolce della pesca". Ovvio, ci sono altre opzioni, anche grazie alle due giovani e brave Francesca e Lisa che affiancano Mattia e lo zio in laboratorio: il panettone classico, quello con le gocce di cioccolato o invece farcito con crema chantilly.
C’è la piccola pasticceria e ci sono i cannoncini, i bigné al caramello e cioccolato bianco, le varie mousse e le torte della casa come la “Manzoni“ e la “Pistacchio e cioccolato“. Ma Sant’Ambrogio è il nulla osta per pensare al Natale. Che non sarà come sempre, nemmeno per il signor Angelo: la sua onorata età lo costringe ad essere attento alle raccomandazioni anti-Covid più di quanto sia costretta a fare la media dei milanesi. Ma quando c’è da stabilire se il “panettone di Sant’Ambrogio“ è perfetto, lui è sempre lì a dire la sua. E ad onorare con il suo assenso, l’arte bianca e il suo orologio biologico. P.G.