Panchina e melograno per ricordare Giada

Una panchina e un alberello di melograno saranno dedicati a Giada Pollara, studentessa scomparsa a Inzago. La cerimonia di posa si terrà tra una settimana, con la presenza dei genitori, del preside e dei compagni della giovane. La scuola e la famiglia si uniscono nel ricordo della ragazza.

Panchina e melograno per ricordare Giada

Panchina e melograno per ricordare Giada

Una panchina e un alberello di melograno ricorderanno Giada Pollara, la quattordicenne studentessa dell’istituto Marisa Bellisario scomparsa in ottobre dopo un arresto cardiaco durante una lezione in palestra. Un dono a due mani, della famiglia della ragazzina e della scuola, da mesi uniti nel dolore e nel ricordo. La cerimonia di posa della panchina e della messa a dimora della pianta si terrà tra una settimana, all’istituto scolastico inzaghese. Ci saranno i genitori di Giada, il preside Gustavo Matassa, gli insegnanti e i compagni della giovane, i sindaci di Inzago e Busnago, dove la ragazza viveva con la famiglia. Un ritrovo e un omaggio "a una studentessa – dicono i rappresentanti dei docenti – che pur avendo trascorso qui da noi purtroppo poco tempo ha lasciato una traccia profonda, un ricordo indelebile". Il preside Gustavo Matassa aggiunge: "Pensavamo da tempo a un ritrovo, abbiamo atteso il momento e la distanza giusti. Fuori dal clamore di quei giorni. Con la famiglia i nostri contatti sono stati continui. Sono stati loro a voler donare la panchina, la scuola ha deciso di piantare un melograno". Lunedì 15 saranno passati quasi sei mesi da quel terribile 18 ottobre, quando Giada, studentessa non ancora quindicenne di Busnago, iscritta al primo anno della scuola superiore inzaghese, si accasciò a terra sotto gli occhi di insegnanti e compagni durante la lezione di educazione fisica in palestra. La macchina dei soccorsi scattò immediata: da parte degli insegnanti, che le praticarono il massaggio, dei soccorritori, del personale sanitario. Tutto fu vano. La morte arrivò dopo pochi giorni di coma.

Furono giorni di clamore e attenzione mediatica, la scuola scelse il silenzio e la delicatezza, gestendo internamente il compito di affiancare i compagni scioccati. I funerali della giovane si tennero nella chiesa parrocchiale di Busnago, dove Giada viveva ed era animatrice in oratorio, il 26 ottobre. Vi parteciparono centinaia e centinaia di persone. "Perchè morire così giovani? – disse allora il parroco don Eugenio Boriotti –. Io non lo so. Perchè morire in questo modo? Non so nemmeno questo. È il momento di credere. Giada è in un’altra casa, meravigliosa. È bella come sempre: ha lo stesso sorriso, e lo stesso sguardo. È viva. E vivrà accanto a voi".

Monica Autunno