
Il sovrintendente Fortunato Ortombina davanti alla Scala
Milano, 31 maggio 2025 – Non si placano le polemiche per il licenziamento dell’universitaria che il 4 maggio ha urlato “Palestina libera” dalla prima galleria della Scala, proprio nel momento in cui la premier Giorgia Meloni stava prendendo posto nel Palco reale.
Il Piermarini ha imputato alla maschera (inserita nel progetto che prevede un contratto rinnovabile di anno in anno agli studenti in regola con gli esami) di “non aver rispettato gli obblighi relativi alla mansione” e per non aver contribuito a far rispettare l’ordine in teatro.
“Ci lascia basiti e preoccupati la scelta del teatro di ricorrere a una misura così drastica – la presa di posizione dei consiglieri comunali Pd Luca Costamagna e Natascia Tosoni –. Il sovrintendente Ortombina, oltre a dare disponibilità alle rappresentanze sindacali di poter esporre la scritta “Cessare il fuoco, fermate i massacri” alle prime del Sigfrido, ascolti anche le ragioni della lavoratrice e riveda la sua decisione reintegrandola”. “Ho manifestato davanti alla Scala per chiedere al sindaco che si impegni per il reintegro della dipendente licenziata”, fa sapere l’esponente dei Verdi Carlo Monguzzi. “Siamo di fronte a un licenziamento politico – afferma Onorio Rosati, consigliere regionale di Alleanza Verdi Sinistra –. Viviamo in un Paese che sta perdendo la libertà di espressione”. I rappresentanti di Slc Cgil Milano ritengono il provvedimento “del tutto spropositato” e chiedono “con forza l’immediata revoca”. Di “rivalutazione del provvedimento disciplinare” parlano i rappresentanti di Uilcom, pur mettendo in guardia dal rischio di rendere “tale fatto oggetto di scontro politico o strumentalizzazione”.
Al netto dell’allontanamento della maschera, nei corridoi del teatro si continua a ragionare su iniziative da mettere in campo per Gaza: qualcuno ha pensato di far pagare il biglietto a una prova generale per raccogliere fondi per progetti umanitari (come ad esempio ricostruire il Conservatorio raso al suolo); altri stanno ragionando su un evento con la West Eastern Divan, l’orchestra fondata nel 1999 da Daniel Barenboim e formata da musicisti provenienti da diversi Stati del Medioriente.