MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Non paga 1,70 euro e la multa lievita a 96: "E' un furto"

Errore in buona fede e conto aumentato in modo esorbitante per un automobilista

L'automobilista beffato mostra il verbale dei vigili

Milano, 25 settembre 2019 -Per 1,70 EURO non pagati, ora si ritrova a doverne versare 96. È l’ingiunzione di pagamento che un cittadino ha ricevuto dal Comune di Milano per una multa risalente a gennaio del 2016, per un divieto di sosta. «Ero convinto di essere in regola avendo saldato l’importo il giorno successivo alla notifica – racconta – non ci pensavo più». Fino alla doccia fredda dei giorni scorsi: «Per aver pagato 41 euro anziché 42,70, ora il Comune me ne chiede 96. Com’è possibile? Io sono rimasto basito, ho chiesto spiegazioni ma mi è stato detto che devo sborsare questa cifra. A me pare un furto legalizzato», spiega Graziano Camanzi. Andiamo con ordine: «L’11 gennaio 2016 ricevo la multa per divieto di sosta. L’importo era di 42,70. Io ho pagato il giorno successivo, il 12 gennaio, 41 euro. Ero convinto di poter pagare in misura ridotta avendo letto questa cifra su un altro verbale, preso nello stesso periodo. Ma il punto è: se ho sbagliato, assolutamente in buona fede, perché per una differenza di appena 1,70 euro la cifra è cresciuta in maniera così esorbitante?». Se l’è chiesto qualche giorno fa, quando a casa gli è arrivata l’ingiunzione di pagamento. «Ho chiamato il call center del Comune per chiedere un chiarimento. La persona che mi ha risposto mi ha suggerito, vista l’esiguità della differenza, di scrivere all’Area riscossione per chiedere una transazione ed evitare di pagare l’intero importo. Io mi auguravo che tutto si sarebbe risolto senza un esborso da parte mia. E invece mi sbagliavo». Perché, una volta interpellata per iscritto l’Area riscossione, ha scoperto di dover invece pagare tutti i 96 euro fino all’ultimo centesimo: «A seguito di un pagamento incompleto - la spiegazione - ai sensi dell’articolo 203, comma 3 del Nuovo codice della strada, dopo il sessantesimo giorno dalla notifica del verbale, esso diviene titolo esecutivo per una somma pari alla metà del massimo edittale previsto dalla norma violata». Tradotto: la cifra è lievitata. Nello specifico: entro 5 giorni dalla notifica avrebbe dovuto pagare 42,70 euro ed entro 60 giorni, 55 euro. Il pagamento parziale ha fatto scattare tutto il meccanismo: trascorsi i 60 giorni, il verbale è diventato titolo esecutivo per la somma «pari alla metà del massimo edittale, nel caso specifico 98,50 euro, a cui sono stati sottratti i 41 euro pagati». Il risultato è di 57,50, a cui sono state aggiunte «maggiorazioni ai sensi dell’articolo 27 della legge 689/81» e le spese di notifica di 15 euro, poi l’arrotondamento. Per il signor Camanzi, la rabbia è cresciuta in maniera direttamente proporzionale ai numeri: «Non esiste che una differenza di 1,70 euro diventi una somma di 96 euro».