Paderno, chiusa la moschea abusiva, il seminterrato era un luogo di culto: gli agenti mettono i sigilli

La struttura era in via Derna, dove solo pochi anni fa il Comune aveva interrotto i lavori. Luogo di culto senza le autorizzazioni, scattato il sequestro preventivo

I sigilli della polizia locale ai cancelli della moschea di Paderno

I sigilli della polizia locale ai cancelli della moschea di Paderno

Paderno Dugnano (Milano) – Una moschea abusiva in via Derna, dove solo pochi anni fa il Comune aveva già interrotto i lavori. L’altra mattina sono stati messi i sigilli dalla polizia locale nel seminterrato, che è stato posto sotto sequestro preventivo. La contestazione alla proprietà è di aver adibito i locali a luogo di culto, senza autorizzazioni. Gli agenti hanno agito su delega della Procura della Repubblica, eseguendo un decreto emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza, dopo che già a novembre era stato effettuato un primo sopralluogo nell’edificio.

L’attività del comando fa seguito, infatti, a un’indagine che era stata sviluppata nei mesi scorsi e che era stata finalizzata ad accertare nei 250 metri quadri la presenza costante, continuativa e in specifiche fasce orarie, di fedeli di religione islamica che, quindi, di fatto utilizzavano il seminterrato come una moschea. L’esito di questi e altri accertamenti è stato trasmesso all’autorità giudiziaria che ha coordinato le indagini.

"Ringrazio la polizia locale per il lavoro di approfondimento svolto e per gli elementi raccolti nel corso di un’indagine, sviluppata con lo scrupolo dell’osservazione e della comprensione dei fatti accertati e posti alla valutazione della magistratura - ha commentato il sindaco Ezio Casati -. L’esito di questo lavoro ha una valenza soprattutto per quanto riguarda il tema della sicurezza e il rispetto delle regole".

La questione era già finita in consiglio comunale: la Lega aveva anche avviato una raccolta firme. Già nel 2017 l’allora sindaco Marco Alparone aveva bloccato il cantiere, nello stesso seminterrato, dove i muratori erano al lavoro in pieno agosto per realizzare una moschea con tanto di camera per l’Imam ed era stata anche lanciata dalla comunità musulmana una raccolta fondi per finanziare le opere.

"Tutti sono liberi di professare la propria fede religiosa, lo sancisce la Costituzione, ma non è possibile trasformare un seminterrato, che ha tutt’altra destinazione d’uso, in un luogo di culto dove, come è capitato alcune volte, si sono ritrovate centinaia di persone, mettendo a rischio l’incolumità di tutti i presenti - ha ribadito Casati -. Il sequestro rappresenta anche un segnale di attenzione nei confronti dei residenti della zona e che vedono ripristinata una situazione di legalità".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro