Osservatorio della felicità: il 44% delle persone ha voglia di cambiare lavoro. L’anno scorso era il 38,5%

La ricerca, presentata nella sede di Confcommercio a Milano, ha coinvolto in tutta Italia un campione di 1.106 persone occupate

Marco Barbieri segretario generale di ConfCommercio Milano

Marco Barbieri segretario generale di ConfCommercio Milano

Milano – Il 44% degli italiani è propenso a cambiare lavoro nel breve periodo, contro il 38,5% registrato lo scorso anno. Lo afferma una ricerca dell'osservatorio BenEssere Felicità secondo la quale questa percentuale è «destinata a crescere, per arrivare a soluzioni con un maggior equilibrio vita privata-lavoro».

Nello studio, sollecitato anche dagli effetti della pandemia Covid, tra gli aspetti più rilevanti nella scelta del posto di lavoro, secondo i dati aggiornati a quest'anno, si trova al primo posto l'essere apprezzato-stimato che tocca il 44,7% delle risposte, seguito dall'amore per il proprio lavoro che raggiunge il 37,8% e dall'essere stimolato alla crescita con il 30,2%.

Solo dopo vengono citati elementi come la flessibilità oraria (28,4%), la fiducia (23,7%) e il controllo di ciò che si fa (21,4%). La ricerca, chiamata 'Barometro della felicità' e presentata nella sua edizione per il 2023 nella sede di Confcommercio a Milano, ha coinvolto in tutta Italia un campione di 1.106 persone occupate: dipendenti, manager, liberi professionisti/partite Iva/piccoli imprenditori e rappresentanti di imprese di maggiori dimensioni.

“La pandemia ha fatto esplodere elementi che erano già presenti: i lavoratori hanno preso ancora maggiore consapevolezza della necessità di un cambiamento. I nostri dati dimostrano che vi è l’urgenza di rendersene conto mettendo in atto azioni concrete in grado di generare maggiore benessere. Ne va della forza competitiva delle imprese perché la felicità permette di performare meglio, di attrarre talenti e di fidelizzare le persone” afferma Elisabetta Dallavalle, presidente dell’Associazione Ricerca Felicità.

“I dati che emergono dalla ricerca ci consentono di fotografare il cambiamento delle aspettative e aspirazioni delle lavoratrici e dei lavoratori nel nostro Paese. La pandemia del resto ha modificato le nostre vite e il nostro modo di lavorare, così da far nascere anche nuove esigenze, necessità e una voglia di cambiamento prima più limitata - dice Alessia Cappello, Assessora al Lavoro e allo Sviluppo Economico del Comune di Milano.

"Negli ultimi quattro anni abbiamo assistito a una rivoluzione nel mondo del lavoro – spiega Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza - Cambiamenti ed evoluzioni profondi che hanno avuto un impatto sulle aspettative delle persone e sul ruolo delle imprese. La trasformazione digitale, l'accelerazione tecnologica, valori sempre più legati alla sostenibilità, hanno ridefinito i modelli tradizionali di lavoro creando nuove opportunità e sfide. Le persone oggi cercano sempre più autonomia e flessibilità nella gestione del proprio tempo e delle proprie attività professionali, per migliorare l’equilibrio tra vita privata e lavoro”.

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