
L'associazione AssociaMi riunita al gran completo
Milano, 14 marzo 2018 - «L’altro giorno una signora mi ha abbracciato. Da quattro anni cercava di mettersi in regola ma ha dovuto incontrare noi per riuscire a districarsi tra le maglie della burocrazia». Chantal Acchiardi è una delle colonne dell’associazione non profit OspitaMi, nata da alcuni mesi su iniziativa di alcuni «host» (letteralmente, chi ospita) milanesi che affittano le proprie case ai turisti utilizzando piattaforme on line. L’associazione ha il primo obiettivo di «semplificare»: si rivolge agli host, ai nuovi arrivati che desiderano affittare una stanza o un appartamento ma non sanno da che parte cominciare, ma anche a tutti gli altri, «per formarli, informarli, rappresentarli, per fornire servizi utili. In poche parole - spiega il presidente Fabio Calarco - promuoviamo la semplificazione normativa e le procedure digitali. Con questa associazione vogliamo creare una comunità per supportare un’ospitalità amichevole, responsabile e rispettosa delle regole».
Ogni lunedì, in vicolo Calusca, l’associazione apre uno sportello ad hoc tra le 17 e le 20. «Da novembre ad oggi, tutte le settimane, abbiamo 5 o 6 appuntamenti», spiega Acchiardi. Il primo passo per chi vuole affittare è decidere se aprire un bed and breakfast o mettere a disposizione una parte della casa, o un appartamento intero, formalmente come «casa vacanze». Dopodiché «si rischia di perdersi nei meandri della burocrazia, tra firme digitali da apporre, presentazioni allo Sportello unico attività produttive e, una volta che si hanno le ricevute di apertura, credenziali da chiedere alla Questura (alla quale bisogna indicare gli ospiti), al Comune per la riscossione dell’imposta di soggiorno e a un portale di Regione e Città metropolitana». In questi casi, vedere facce amiche e sapere di avere una comunità di riferimento ha un valore enorme. Ma l’aspetto burocratico è solo l’inizio: «Soprattutto, si diventa amici e si condivide il sapere. La condivisione, peraltro, è alla base: prima di tutto, noi promuoviamo l’home sharing», sottolinea Calarco. Per tanti l’obiettivo è il piacere di avere ospiti, più ancora del guadagno. «Consigliamo dove andare a mangiare, cosa vedere in città, condividiamo esperienze», aggiunge il presidente. Chantal racconta di aver cominciato a ospitare 4 anni fa, «avevo una mamma da accudire e non potevo viaggiare. Accogliere turisti da tutto il mondo, per me era un modo di viaggiare». Apre le porte non solo a turisti ma anche a studenti e a parenti di malati arrivati a Milano per curarsi. E considera «immorale» chi aumenta le tariffe in maniera eccesiva in determinati periodi dell’anno. Ora, l’associazione ha in cantiere tanti progetti: uno è sull’ospitalità «accessibile», sui servizi per persone con disabilità. «E tra il 23 e il 25 marzo - conclude Calarco - saremo a Fa’ la cosa giusta a FieraMilanoCity«. Per informazioni: www.ospitami.it.