"Ormai il cordolo non basta più"

Il cordolo non sempre impedisce la sosta selvaggia sulla ciclabile, costringendo i ciclisti a pedalare in strada o sul marciapiede. Lo racconta Giorgia Petriccione, che non rinuncia alla bici nonostante le difficoltà.

"Ormai il cordolo non basta più"

Giorgia Petriccione racconta di doversi spostare spesso in strada o sul marciapiedi

"Il cordolo è utile ma non sempre basta a evitare la sosta selvaggia sulla ciclabile: per esempio, in corso Buenos Aires, i furgoni per il carico e scarico della merce riescono a parcheggiare lo stesso. Quindi a noi ciclisti tocca comunque uscire dalla pista e pedalare in strada oppure sul marciapiede, stando attenti ai pedoni naturalmente o portando la bici a mano". Lo racconta Giorgia Petriccione, cinquantacinquenne, specialista di “cromopuntura“ (un trattamento olistico basato sulla luce colorata, emessa a determinate frequenze). "Io vado al lavoro in bicicletta: da casa allo studio e ritorno. Percorro circa 4 chilometri. Non cambierei mai mezzo, anche se la vita dei ciclisti di città non è facile. Bisogna sempre fare attenzione".

M.V.