MASSIMILIANO SAGGESE
Cronaca

Folla per l’addio a Matteo Fornaciari travolto dalla valanga, il papà: "Orgoglioso di come ha vissuto"

Gremita la chiesa di Assago per l’addio al 26enne laureato in ingegneria vittima della tragedia in Valfurva. E gli amici lo salutano in canoa

Funerali Matteo Fornaciari

Funerali Matteo Fornaciari

Una folla commossa ha partecipato ieri ai funerali di Matteo Fornaciari, il 26enne laureato in ingegneria vittima della tragedia avvenuta il 24 aprile a 3.700 metri di quota in Valfurva. La chiesa di Santa Maria era gremita, tanto che in molti hanno dovuto assistere alla funzione religiosa dal piazzale. Matteo era molto conosciuto e benvoluto non solo ad Assago ma anche al circolo della canottieri San Cristoforo dove era istruttore.

Un giovane amante dello sport e della vita, che ha lasciato un grande vuoto. Il padre, in una lettera di ringraziamento a tutte le persone che hanno partecipato al dolore della famiglia, ha detto: "Siamo molto orgogliosi di come Matteo ha vissuto la sua vita, dell’amore che provava per la vita e di come la viveva attraverso le sue passioni per la montagna, per il kayak e per gli studi". Il papà ha ricordato Matteo come una persona determinata e molto prudente. Anche il parroco don Danilo si è commosso descrivendo Matteo che conosceva come un ragazzo appassionato "con la determinazione di spirito di sacrificio per migliorarsi tipica degli sportivi che perseguono obiettivi e traguardi da raggiungere".

E straziante è stato il saluto che gli hanno tributato decine di canoisti con la pagaia in mano. Ieri erano presenti al funerale per l’amministrazione comunale la sindaca Lara Carano e l’assessore allo Sport Marco La Rosa. E ieri sera c’è stato l’ultimo saluto laico sul naviglio a Milano: decine di canoe, illuminate dalle candele per ricordare ancora una volta il giovane amico, hanno dato vita a una regata. Matteo Fornaciari faceva parte di un gruppo di nove persone, fra cui il fratello. Stavano tornando a valle e cinque alpinisti sono scesi da un versante, mentre altri quattro dalla normale via della Punta Cevedale. Tre di questi si sono tenuti più a sinistra, mentre Matteo era più esterno ed è stato travolto dalla valanga.