"Organizzare percorsi a Milano: Patrimonio di tutti"

Danilo Bertoni, docente di Economia agraria all'UniMi, contribuisce all'associazione Antichi Borghi Milanesi per valorizzare i quartieri meno conosciuti, come il Vigentino. Percorsi ciclopedonali per scoprire tesori agricoli, storici e artistici.

Nato e cresciuto al Vigentino, oggi contribuisce a diffonderne la storia. Danilo Bertoni, docente di Economia agraria all’Università degli Studi di Milano, quarantasettenne, è tra gli esperti dell’associazione Antichi borghi milanesi, presieduta da Roberto Schena attiva per valorizzare i quartieri, soprattutto i meno conosciuti.

Se un turista visitasse il Vigentino, che cosa non potrebbe perdersi?

"Sicuramente la chiesa di Santa Maria dell’Assunta, monumento nazionale, che andrebbe riaperta al pubblico. Quella che vediamo adesso risale al Seicento. Non solo è uno scrigno d’arte, con le opere del Cerano, alias Giovanni Battista Crespi, e della sua scuola, ma ha anche un valore inestimabile a livello archeologico: dagli ultimi scavi sono emerse cinque camere sepolcrali sotto il pavimento, con le tombe dei parroci del passato tra cui Bernardo Borroni, artefice della riqualificazione secentesca. E sono state ritrovate le fondamenta di due chiese precedenti, una quattrocentesca e l’altra del dodicesimo secolo. L’ipotesi è che quella più antica fosse stata realizzata dai milanesi di Porta Ticinese, scacciati da Milano con l’arrivo di Barbarossa".

Che cosa resta dell’antica anima rurale?

"Molto: il vecchio borgo, affiancato dal quartiere Fatima, è contornato da zone agricole e cascine. Per esempio ci sono la Cascina e il Molino della Valle, lungo la Roggia Vettabbia, e la Cascina Campazzo, al di là di via Virgilio Ferrari. Ma c’è anche qualcosa di “regale“".

Cosa?

"Un castello, ancora più antico del Castello Sforzesco: quello di Macconago, che era un borgo satellite, e che risale agli anni ‘30 del Trecento. Importante anche ricordare che all’inizio del 1400 nel Vigentino sorse il monastero del Castellazzo, di monaci intellettuali dell’ordine dei Gerolamini, uno dei più importanti centri dell’Umanesimo".

Cosa propone per valorizzare il quartiere?

"C’è un incredibile patrimonio: agricolo, storico e artistico. Si potrebbero organizzare dei percorsi ciclopedonali che tocchino tutti i punti di rilievo. Tesori che non devono essere dimenticati ma che anzi vanno vissuti".

M.V.