"Opera di interesse nazionale" Bloccata l’esportazione del dipinto di Shimamoto

Al centro della battaglia legale c’è "Hole Showa 21" del visionario performer giapponese. I giudici: testimonianza fondamentale del processo creativo dell’artista fondatore di Gutai

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di Nicola Palma

"Il provvedimento impugnato, avendo ben esplicitato le ragioni per le quali l’opera “Hole Showa 21” del maestro Shimamoto presenta interesse culturale per la Nazione, risulta rispettoso delle norme". Con questa motivazione, i giudici del Tar hanno avallato il decreto di dichiarazione di interesse artistico e storico "particolarmente importante" emesso dal Ministero della Cultura l’8 marzo 2022 e il diniego di rilascio dell’attestato di libera circolazione del lavoro su carta realizzato dall’artista performer giapponese Shozo Shimamoto, il co-fondatore del movimento Gutai morto il 25 gennaio 2013 a Osaka all’età di 85 anni. I proprietari dell’opera, di cui nella sentenza non sono riportati i nomi, si sono opposti allo stop dell’Ufficio esportazione della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Milano, contestando le ragioni "a sostegno della qualità artistica, atteso che l’opera non apparterrebbe al movimento Gutai e non costituirebbe una testimonianza particolare dell’arte contemporanea giapponese e neppure testimonierebbe i rapporti tra l’artista e l’Italia".

Non la pensa così il collegio presieduto da Marco Bignami, che ha spiegato che l’opera datata 1951 "è di indiscutibile qualità, riflesso di una poetica gestuale molto personale e precedente il periodo Gutai". Di più: la rarità del lavoro discende proprio "dalla sua indubbia appartenenza alla serie degli Holes, antecedente al movimento Gutai", distinguendosi "in modo radicale dalle tele con i tagli e i buchi di Fontana (Lucio, ndr), in quanto espressione artistica dei presupposti differenti". Si tratta, quindi, "di uno dei rari lavori dell’esordio artistico di Shimamoto, che, per le caratteristiche materiali e formali che lo contraddistinguono, anticipa la produzione performativa successiva entro il movimento Gutai". Nel diniego, è stato dato adeguato spazio pure alla storia collezionistica italiana dell’opera, "avendo particolare riguardo alla sua significativa presenza nella collezione di Rosanna Chiessi, nota gallerista di Reggio Emilia, editrice, amica di Shimamoto e fondatrice, nel 2007, dell’Associazione italiana a lui intitolata". Nato nel 1928, a 26 anni Shimamoto ha fondato con Jiro Yoshihara il movimento d’avanguardia Gutai, che ha mandato in soffitta la tradizione dell’arte giapponese floreale e decorativa e creare una cultura figurativa completamente nuova. Nel ’59, la Bbc gli dedicò un reportage, riprendendo la sua performance di "action painting" con lancio di bottiglie piene di colori. Per le sue attività pacifiste, dopo l’incontro in Giappone con uno dei fisici nucleari che prese parte alla messa a punto della bomba atomica sganciata a Hiroshima alla fine della Seconda guerra mondiale, fu anche candidato nel 1996 al premio Nobel.

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