Onore al capitano "È stato un eroe"

La cerimonia al cippo per ricordare Tantimonaco Ebbe un ruolo fondamentale nell’arresto di Vallanzasca

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Pietro Tantimonaco, il capitano della polizia morto 42 anni fa seguito di un incidente stradale avvenuto lungo il viale Fulvio Testi e dai contorni rimasti oscuri viene ricordato sia per essere stato il capitano più giovane d’Italia, promosso sul campo a soli 25 anni per l’impegno diretto dell’allora ministro dell’Interno Francesco Cossiga, e per il suo ruolo fondamentale nell’arresto di Renato Vallanzasca. Alla cerimonia, che si è svolta al cippo commemorativo che è stato installato in viale Romagna, hanno preso parte anche le sorelle Rosa e Giusi. "Ci fa molto piacere essere qui questa mattina - ha commentato Rosa -. Ancora dopo tanti anni c’è il riconoscimento che nostro fratello è stato un eroe". Originario di Vieste, detective instancabile, a soli 23 anni divenne comandante della sezione volanti di Milano e prima ancora di compiere 25 anni era già capitano della polizia di Stato per i meriti conquistati sul campo. Assegnato alla "Mobile", si dedicò giorno e notte a combattere la criminalità. A lui sono legate molte inchieste sulla criminalità, come le prime indagini legate all’avanzata della mafia in Lombardia. Gli aneddoti raccontano che apprese dell’evasione di Vallanzasca mentre si trovava dal barbiere: ancora con la faccia sporca di schiuma, corse al telefono per radunare la squadra e in tempi record il Bel René si trovava di nuovo in carcere. Sul tratto di viale Fulvio Testi dove trovò la morte fu posto un cippo in pietra, poi dimenticato anche per l’elevato traffico di quella strada. Così, qualche anno fa il Comune volle dare una collocazione più visibile. "Questo monumento è segno tangibile del ricordo, quale esempio per chiunque lo veda, in particolare per le nuove generazioni" - ha spiegato il sindaco Giacomo Ghilardi -. La.La.

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