Maxi truffa "Fake onlus", dieci condanne fino a 11 anni di carcere

Il cervello era Daniela Giaconi, arrestata il 2 luglio 2019. Accantonando fondi, si era comprata una casa e un negozio a Milano

Le truffe ai danni degli immigrati stanno dando superlavoro alle forze dell'ordine

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Milano - E' stata condannata a 11 anni di carcere Daniela Giaconi, la donna arrestata nel luglio 2019 con l'accusa di aver gestito "di fatto" un "sistema" basto su 4 onlus che avrebbero falsificato documenti per "lucrare" nel settore dell'accoglienza di profughi e migranti. La pena inflitta alla 69enne, finita sul banco degli imputati per associazione a delinquere, truffa allo Stato e autoriciclaggio, è la più alta tra quelle disposte dal Tribunale di Milano che ha condannato anche altri 9 imputati a pene comprese tra un minimo di 4 anni e 9 mesi di carcere e un massimo 8 anni anni e 3 mesi.

I giudici della quarta sezione penale hanno anche ordinato la confisca nei confronti di tutti gli imputati di circa 9 milioni di euro, somma che corrisponderebbe al profitto dei vari reati commessi dall'organizzazione.  Secondo l'accusa formulata dal pm Gianluca Prisco, titolare del fascicolo di indagine ribatezzato "Fake Onlus", la 69enne e gli altri imputati - tutti rappresentanti legali o prestanome del sistema illecito composto dalle onlus Volontari senza frontiere, Milano Solidale, Amici di Madre Teresa Giuliani e Area Solidale - avrebbero utilizzato per "scopi personali" oltre 4,5 milioni di euro dei circa 7,5 milioni ottenuti illecitamente partecipando a bandi delle Prefetture.

La banda avrebbe inoltre garantito "supporto economico" a condannati per associazione mafiosa, consentendo loro "di richiedere" con documenti falsi "le misure alternative alla detenzione", dato figuravano come lavoratori delle stesse onlus.

 

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