Dramma a Truccazzano: spara in testa alla compagna e la uccide, poi si costituisce / VIDEO

Omicidio nell'abitazione della donna, dove i due stavano trascorrendo l'isolamento per le norme sul coronavirus. Un fucile a pompa l'arma del delitto

Carabinieri sul luogo del delitto a Truccazzano

Carabinieri sul luogo del delitto a Truccazzano

Truccazzano (Milano), 19 aprile 2020 - Un uomo di 47anni ha sparato alla compagna alla testa con un fucile, uccidendola, poi è andato dai carabinieri e ha ammesso i fatti. E' accaduto la scorsa notte intorno alle 2 a Truccazzano, in provincia di Milano, nell'abitrazione della donna dove i due stavano trascorrendo il periodo di isolamento imposto dalle restrizioni per il coronavirus. Il 47enne, con precedenti penali, si è presentato negli uffici della compagnia dell'Arma a Cassano d'Adda e si è costituito raccontando di aver ucciso poco prima la compagna, una donna italiana 47enne con colpo di fucile alla testa. L'arma era regolarmente detenuta dalla donna.

Immediatamente i militari sono andati sul posto, nella casa della donna e l'hanno trovata sul letto, morta. Il cadavere aveva ancora visibile la grossa ferita alla testa causata dal proiettile del fucile a pompa calibro 12, che poi è stato trovato in casa. Dalle prime ricostruzioni, l'uomo si è giustificato adducendo motivi 'passionali', ma le indagini sono ancora in corso. I due erano legati sentimentalmente da circa 9 anni. L'uomo, interrogato per 4 ore e mezzo dal pm di turno Giovanni Tarzia nella caserma dei carabinieri di Cassano, è stato sottoposto a fermo per indiziato di delitto e portato nel carcere di San Vittore.

Secondo le prime ricostruzioni ad opera dei carabinieri, a scatenare la follia omicida del 47enne sarebbe stata l'intenzione da parte della donna di mettere fine alla relazione. Le ha sparato in testa mentre dormiva. Da circa due settimane i due vivevano a casa di lei, nel centro dell'hinterland milanese. Lei voleva interrompere la relazione ma aveva deciso comunque di ospitarlo a casa sua (lui è di Bressanone) per via dell'isolamento imposto dell'emergenza coronavirus.

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