Omicidio Lidia Macchi, indagini passano dalla mobile di Varese a quella di Milano

Le indagini hanno portato all'arresto, lo scorso 15 gennaio, dell'ex compagno di liceo della vittima, Stefano Binda, accusato di aver violentato e ucciso la ragazza 29 anni fa

Lidia Macchi, 21anni quando morì

Lidia Macchi, 21anni quando morì

Milano, 13 aprile 2016 - Cambiamenti nell'inchiesta sull'omicidio della studentessa di Varese Lidia Macchi, massacrata con 29 coltellate nel gennaio 1987.  La Procura generale di Milano ha affidato alla Squadra mobile milanese le indagini, che finora erano state condotte dagli agenti della Squadra mobile di Varese. Le indagini hanno portato all'arresto, lo scorso 15 gennaio, dell'ex compagno di liceo di Lidia Macchi, Stefano Binda, accusato di aver  violentato e ucciso la ragazza 29 anni fa.

"Da parte della famiglia Macchi e mia c'è grande gratitudine e riconoscenza per l'importante lavoro svolto sino ad oggi dalla Squadra mobile di Varese - ha spiegato il legale della famiglia Macchi, l'avvocato Daniele Pizzi - i familiari di Lidia, in particolare, sono rimasti colpiti dalla vicinanza che la Mobile di Varese ha avuto nei loro confronti in momenti delicatissimi quali l'incidente probatorio del 15 febbraio o la riesumazione della salma. Allo stesso tempo c'è, però, profondo rispetto per la scelta della Procura generale di trasferire l'indagine alla Squadra mobile di Milano - ha concluso - la quale eredita il lavoro investigativo a dir poco egregio svolto fino adesso con grande caparbietà dalla polizia di Varese". 

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