Ex calciatore ucciso, nuove accuse per il presunto killer e la madre

Truffa sulle assicurazioni d’auto, trovato anche un 'manuale'

Andrea La Rosa

Andrea La Rosa

Milano, 27 giugno o 2018 - Sono accusati anche di associazione per delinquere finalizzata alle truffe sulle assicurazioni di auto Raffaele Rullo e sua madre Antonietta Biancaniello, arrestati nel dicembre scorso con l’accusa di aver ucciso l’ex calciatore del Brugherio Andrea La Rosa, ritrovato in un fusto di gasolio nel bagagliaio dell’auto della donna. Entrambi sono in carcere a San Vittore da allora per l’omicidio; e altri quattro loro familiari sono stati indagati a piede libero.  

Le frodi, secondo quanto scritto nell’ordinanza emessa dal gip Giulio Fanales, sarebbero state messe in atto dai sei indagati a partire dal 2014 e sarebbero consistite nell’assicurare contro il furto veicoli da rottamare – ma sulla carta in buone condizioni – per poi farli sparire, denunciare la loro scomparsa e riscuotere indennizzi per svariate decine di migliaia di euro. È stato anche ritrovato nell’abitazione di Antonietta Biancaniello una sorta di "manual" contenente le "istruzioni" su come comportarsi nel caso qualcosa fosse andato storto nel piano per realizzare frodi alle compagnie assicuratrici. 

Il "foglio", ritrovato nell'appartamento di via Cogne della donna, conteneva la scritta "Cosa riferire a una ipotetica compagnia assicuratrice, nel caso di eventuali controlli". Come si legge nella nuova ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari a carico del 35enne e di sua madre, firmata dal gip di Milano Giulio Fanales, il modus operandi della associazione "consisteva nel reperimento di autoveicoli incidentati" e nell'utilizzo "di più conti bancari, intestati a più persone, su cui venivano accreditati gli indennizzi"  e su "una rete di contatti per l'occultamento di veicoli, di cui si denunciava falsamente il furto". Un meccanismo questo, si legge ancora nel provvedimento, "orchestrato da Rullo (considerato il promotore dell'associazione, ndr) e ben rodato".

Il 35enne, secondo il giudice, ha infatti una "particolare capacità a delinquere" considerate anche "le indagini in corso" sull'omicidio. Era lui "a procacciare le auto incidentate, facendole intestare agli altri partecipi, ad individuare le ditte assicuratrici, nonché a scegliere i luoghi dei furti simulati" e persino "a dare vere e proprie istruzioni ai partecipi su cosa dire in caso di denuncia e di eventuali accertamenti da parte delle compagnie assicurative".  In quest’ambito di criminalità si inserirebbe il movente dell’omicidio di La Rosa, ucciso la sera del 14 novembre dello scorso anno, dopo essere stato attirato del presunto killer a casa della madre, a Quarto Oggiaro

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